29 Febbraio 2016 - 19:41

Boschi, “Una nuova legge sulle adozioni”

Boschi: "Una nuova legge sulle adozioni

Il Ministro per le riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, dopo la firma del maxi emendamento che ha di fatto stralciato la StepChild Adoption, annuncia un nuovo ddl ad hoc, che dia accesso alle adozioni anche ai single

[ads1]Se il voto di fiducia, dello scorso 25 gennaio, ha consegnato al diritto la tutela delle coppie omosessuali, allo stesso tempo ha depennato l’articolo 5 tanto discusso, relativo alla adozioni. Un tramezzo che ha rafforzato la dicotomica formazione parlamentare, ma non ha scoraggiato chi questa opzione la vuole.

Se l’Italia vorrà celebrare una rivoluzione civile, dovranno esserci obbligatoriamente le adozioni, pena l’intervento della Corte Europea dei diritti dell’uomo. Difatti, se la legge dovesse avere tale conformazione, violerebbe le disposizioni sul diritto alla vita privata, alla famiglia e alla non discriminazione, contenute nella Convenzione Europea.

Nessuna questione morale, nessuna speculazione retorica, ma necessità di altra natura. La stessa Boschi, reduce dalla discussione parlamentare dello scorso giovedì, propone un nuovo testo sulle adozioni. In un’intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica“, il Ministro per le Riforme Costituzionali ha dichiarato:“Stiamo preparando una legge molto complessa che non riguarda solo le adozioni per le coppie gay. C’è da mettere mano all’intero impianto delle adozioni, aggiornarlo, rivederlo, semplificarlo, porsi il problema delle adozioni per i single. Con un unico faro: la tutela dei bambini.”

Nonostante, si sia conseguito un risultato meramente parziale, Maria Elena Boschi rilegge in maniera ottimistica il testo sulle unioni Civili, da intendere come “come una grande vittoria perché rafforza la dignità dello Stato”.

E se “Il congresso è previsto nel 2017 e si farà nel 2017“, respingendo ogni richiesta di antipazione all’anno corrente, altresì difende l’operato della maggioranza da critiche intestine ai democratici, apposte dai minoritari Miguel Gotor, Roberto Speranza e Giovanni Cuperlo, i quali hanno aspramente attaccato il trasformismo di Denis Verdini e la sua entrata, senza troppa retorica, tra le fila della maggioranza. A tal proposito, una Boschi sfacciatamente pragmatica, ammonisce i tre e allo stesso tempo ammette il necessario apporto di Verdini , in termini di quantitativi, grazie al quale ogni forma di stallo parlamentare od ostruzionismo è stato superato, in occasione della fiducia al ddl Cirinnà.

Il Si di Verdini sulle Unioni Civili ha aperto il valzer delle polemiche, non solo tra i democratici, ma anche tra le opposizioni, scatenando l’ira dell’ALA (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie) e il sarcasmo di Matteo Salvini, il quale ha ironizzato sull’Unione (civile, ma non troppo) tra Renzi/Verdini.

Ma si sa, in Parlamento i numeri contano, come la coerenza.

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