Brandizzo, i due superstiti raccontano l’incidente ferroviario
A Brandizzo, un treno è arrivato a 160 km/h uccidendo cinque operai. I due superstiti ora raccontano la scena
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Una strage. A salvarsi sono stati in pochi. Un treno a Brandizzo, nel torinese, nel buio è arrivato a 160 chilometri l’ora. Inutile dire che per cinque operai che stavano lavorando alle linee ferroviarie questo ha rappresentato la fine. Ora, a parlare sono gli unici due superstiti del disastro ferroviario, ovvero A.G.G., 50enne caposquadra della Sigifer, e A.M., 45enne e tecnico manutentore della Rete delle Ferrovie dello Stato. I due sono ancora sotto shock, ma hanno cominciato a raccontare l’accaduto.
“Il treno non l’ho neanche sentito arrivare. Ho alzato lo sguardo e sono stato abbagliato dalle luci del convoglio. Mi sono lanciato in avanti, sul secondo binario. Lo spostamento d’aria provocato dal treno mi ha buttato a terra.” ha raccontato A.G.G., ancora evidentemente sconvolto da tutto ciò che è successo. A.M. era a pochi metri da lui, stava lavorando insieme al collega su un altro binario. Era intento a compilare una relazione di servizio. La realtà è che nessuno si è reso conto di ciò che stava per succedere a Brandizzo.
“Non mi sono accorto di nulla, il treno non l’ho visto arrivare.” ha dichiarato A.M.
Tra i primi a sentire il loro racconto c’è stato il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, che ha annunciato il lutto cittadino, in ospedale col sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni. I due sindaci dalle loro parole non sono riusciti a ricostruire l’accaduto: “Ci hanno detto poco. Saranno i rilievi, le autorità che dovranno stabilirlo.”
Insomma, l’incidente è ancora avvolto nel mistero, e si sta ancora facendo chiarezza.
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