2 Gennaio 2019 - 14:15

Brasile: Bolsonaro e l’umiltà in Rolls Royce

Brasile Jair Bolsonaro

Il nuovo presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, si è presentato predicando umiltà. Lo ha fatto, però, dall’alto di una Rolls Royce d’epoca

L’insediamento è cosa fatta. Anche il Brasile diventa ufficialmente un Paese a trazione populista, grazie all’arrivo di Jair Bolsonaro, che si è presentato ufficialmente come presidente. Il successore di Lula ha ricevuto la fascia presidenziale da Michel Temer.

Lo stesso si è presentato ascrivendo tutti quelli che sono i classici principi populisti: vicinanza con il popolo (per ora, solo a parole), lotta alla corruzione e alla criminalità presentata sotto forma di aiuti alla polizia, sfida all’ideologia precedente che ha governato il Paese (quella di Lula e di Dilma Roussef) e false miscredenze secondo cui il popolo sarà più libero.

Mi presento con umiltà. Questa è la giornata nella quale il popolo ha cominciato a liberarsi dal socialismo, dal capovolgimento dei valori, dal gigantismo statale e dal politicamente corretto. La voce delle piazze e la voce delle urne è stata molto chiara. A partire da oggi, metteremo in pratica un progetto che è stato scelto democraticamente dalla maggioranza del popolo brasiliano.” ha dichiarato Bolsonaro.

Nel Paese abbiamo risorse minerali abbondanti, terre fertili benedette da Dio e un popolo meraviglioso. Non possiamo permettere che ideologie nefaste dividano i brasiliani, ideologie che distruggono i nostri valori e le nostre tradizioni e distruggono le nostre famiglie, che sono la base stessa della nostra società. La corruzione, i privilegi e i vantaggi abusivi non devono esistere più. Le grandi sfide da affrontare saranno gli effetti della crisi economica, la disoccupazione record, l’ideologizzazione dei nostri giovani, la strumentalizzazione dei diritti umani e la decostruzione della famiglia. Proporremo ed applicheremo le riforme necessarie per ampliare le infrastrutture, smantellare la burocrazia e semplificarla per eliminare la sfiducia e il peso del Governo verso chi lavora e produce.” ha poi proseguito.

Inutile dire che i proclami sono simili ad una persona di nostra conoscenza: Matteo Salvini.

Populismo nero e populismo rosso: due facce della stessa medaglia

Anche il Brasile è finito, ormai, sotto la scure pendente dell’ignoranza e del becerismo fatti persona. Bolsonaro incarna tutto ciò che è ad oggi il populismo. Un mix di frasi fatte e di “sparate” che non hanno né capo e né coda. Che servono solamente come benzina sul fuoco di un popolo, come quello brasiliano, che sta già bruciando.

Il particolare che desta più stranezza, però, è come sia possibile che il nuovo leader del Brasile abbia la faccia tosta di smarcarsi da idee politiche avverse, quando se ne condivide la stessa matrice di fondo: la “saudade” di un popolo. Era così anche prima, nel periodo del Governo di Lula. Anche lui si è servito per moltissimo tempo della sua grande capacità comunicativa per ammaliare le masse e tenere sotto scacco il popolo brasiliano.

C’è, però, una notevole differenza di fondo. Come il nostro corrispettivo “parente” italiano, c’è il classico inneggio alla sicurezza, alla difesa dei confini e alla rivalutazione totale del ruolo dei poliziotti nella nazione brasiliana.

Bolsonaro ha dichiarato: “La corruzione, i privilegi e i vantaggi abusivi non devono esistere più. Bisogna finirla con l’ideologia che difende i banditi e presenta i poliziotti come criminali, che ha portato all’aumento degli indici di violenza e di potere del crimine organizzato.

Ora, prendete queste parole, fate un semplice copia e incolla e applicatele a quello che è il Salvini-pensiero. Scoprirete che, se ascoltate “ad occhi chiusi”, sembreranno parole provenienti proprio dal Ministro dell’Interno. Il problema di fondo, dunque, è come sia possibile che il pensiero unico dei populisti nel mondo sia così tanto sterile e assurdo da avere anche una scarsezza dialettica a dir poco disarmante.

Vicino ai cittadini, ma con la Rolls Royce

Alla fine della conferenza, poi, è emerso un altro particolare davvero raccapricciante, se analizzato dal punto di vista sociologico. Bolsonaro, infatti, dopo la conferenza, ha sfoggiato tutto il suo profilo da nuovo presidente del Brasile, andando in giro tra la folla a bordo di una Rolls Royce.

Come può risultare credibile l’immagine di un tale che predica giustizia sociale, umiltà e vicinanza ai più deboli e che poi “sfila” in mezzo a tutti e li guarda dall’alto a bordo di un auto da 300.000 e rotti euro? Il controsenso appare sinceramente clamoroso e assolutamente sprezzante.

La flotta populista avanza sempre più ferocemente alla ribalta, e sta conquistando il mondo sempre di più, a colpi di proclami e false promesse. Di programmi elettorali fatti sulla paura della gente, sul terrorismo psicologico. Quando ci sarà un’opposizione onesta, in grado di riportare al primo posto la priorità sociale, il rispetto delle minoranze e che si impegnerà seriamente alla crescita della nazione?

Di questo passo, non lo sapremo mai.