Brexit, è il giorno dell’addio. Johnson: “È il momento di cambiare”
La Gran Bretagna celebra lo storico giorno in cui la Brexit diventa realtà. Johnson: “L’Unione Europea si è evoluta in una direzione che non andava bene”
Ci sono voluti 40 mesi di negoziati e tre proroghe dallo storico referendum del Maggio 2016 ma alla fine i Brexiter hanno vinto la loro battaglia. Dopo 47 anni il Regno Unito esce dall’UE. L’Union Jack è stata già rimossa dalle sedi del Consiglio Europeo. I 28 sono diventati 27. Le bandiere britanniche ora devono essere rimosse anche dalle tre sedi del Parlamento, a Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo.
“L’Unione Europea si è evoluta in una direzione che non andava bene“, dice il premier britannico Boris Johnson che poi lascia una lieve speranza: “Inizia un’era di amicizia e cooperazione con l’UE. Nonostante tutto abbiamo obbedito al popolo. Il momento di cambiare è arrivato, sorge l’alba e la tenda si alza su un nuovo atto della nostra grande storia nazionale.”
Cosa succederà adesso? Ecco, fino al 31 Dicembre 2020 ci sarà un anno di assestamento. Per un anno quindi non cambierà nulla, il Regno Unito sarà trattato come uno Stato membro, ma non avrà alcun diritto di intervento nel processo decisionale UE e alcun diritto di rappresentanza.
Le reazioni dei maggiori leader europei tra cui anche il nostro premier Giuseppe Conte convergono nel parlare di momento di svolta. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen dichiara: “Quando il sole sorgerà domani si aprirà un nuovo capitolo per l’UE. Domani quasi mezzo secolo si chiude.”
Mentre il responsabile della politica estera e di sicurezza della UE, Josep Borrell, rassicura: “Dopo la Brexit il Regno Unito rimarrà un partner fondamentale.”
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