Bud Spencer, retrospettiva di un mito
È appena di ieri la triste notizia della morte di un mito, Bud Spencer, che ha accompagnato, e siamo sicuri accompagnerà ancora, intere generazioni con i suoi indimenticabili film
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Bud Spencer, all’anagrafe Carlo Pedersoli, era ed è, da vario tempo e a pieno titolo, un mito internazionale; insieme al suo socio inseparabile, Terence Hill, hanno segnato la storia della cinematografia e della cultura italiana con ben 17 film, inventando un genere totalmente nuovo, unico e, forse, inimitabile.
Bud & Terence, sempre uniti, sempre dalla parte della giusta causa, sempre dalla parte dei più deboli e, quando non c’era qualcuno da proteggere, erano loro a impersonare figure minori, quasi emarginate dalla società, ma che, lottando per la cosa giusta e aiutati da un po’ di fortuna che non guasta mai, riescono in imprese memorabili e che sono rimaste nell’immaginario collettivo.
Come non dimenticare la contesa per una dune buggy ingiustamente incendiata in “Altrimenti ci arrabbiamo“, o la lotta al fianco di un gruppo di agricoltori amish contro le oppressioni di un latifondista di “Lo chiamavano Trinità“ oppure “Nati con la camicia“, dove due spiantati e senza lavoro vengono scambiati per agenti segreti e finiranno per salvare il mondo intero da una cospirazione.
A tutto ciò possiamo unire i film in “solitaria” di Bud Spencer, sempre all’insegna del giusto, come Bulldozer e Bomber, dove Bud si prodiga per insegnare a un gruppo di ragazzi i valori dello sport e della lealtà o, ancora, la saga del poliziotto Piedone impegnato nelle indagini più disparate e Banana Joe, commerciante analfabeta di banane, che difende la sua comunità indios dalle prevaricazioni di uno speculatore.
Gli avversari di turno, i cattivi per intenderci, dei film di Bud & Terence sono sempre stati molto eterogenei: si va dai presuntuosi soldati americani, ai gangster violenti, ai grandi miliardari speculatori e senza scrupoli: tutti mossi da propositi malvagi (e interpretati quasi sempre dagli stessi attori, a voler creare un repertorio di figure fisse e riconoscibili) finiscono, chi prima chi dopo, sotto le mani di Bud Spencer che ha un ulteriore modo di far valere le sue ragioni al di là della correttezza dei propositi e degli ideali professati.
A mio personale avviso, una delle caratteristiche specifiche delle pellicole di Bud è che nei suoi film, nonostante scazzottate innumerevoli, non si è mai vista una sola goccia di sangue.
Tale elemento può essere interpretato non come desiderio di annichilire e distruggere fisicamente l’avversario di turno, ma come una volontà di sottolineare il fatto che l’eroe era sempre nel giusto e i suoi schiaffi altro non erano che un rafforzativo, quasi paternalistico, della giustezza della battaglia che veniva portata avanti.
I film di Bud Spencer, in definitiva, non sono delle semplici pellicole di evasione, ma opere in cui determinati valori venivano evidenziati, in modo comico certamente, ma sempre con un intento pregevole e degno di nota.
A tutto questo si aggiungano i grandi attori che hanno affiancato Bud nel corso della sua carriera: oltre l’intramontabile Terence Hill, citiamo almeno Enzo Cannavale, Nando Paone, Jerry Calà che, anche se spesso hanno avuto dei ruoli marginali, hanno certamente contribuito alla riuscita delle pellicole e alla loro ricezione presso il grande pubblico.
Addio Bud, ci mancherai, ma siamo convinti che i tuoi film immortali continueranno a incantare intere generazioni per molti e molti anni a venire.
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