4 Maggio 2022 - 10:51

Bullismo a Firenze, adulti in campo contro il fenomeno: “La prevenzione è l’arma letale”

Bullismo a Firenze

Bullismo a Firenze, adulti in campo contro il fenomeno: “La prevenzione è l’arma letale”. Ecco le dichiarazioni dell’avvocato Paolo Russo

BULLISMO A FIRENZE: ADULTI IN CAMPO CONTRO IL FENOMENO- La migliore arma contro il bullismo è la prevenzione. Lo afferma Paolo Russo, avvocato, che analizza l’episodio avvenuto a Firenze. Ecco le parole dell’avvocato: “E’ un episodio grave per i numeri delle persone coinvolte, la loro giovane età, il fatto che avessero strumenti atti a offendere. Negli ultimi mesi abbiamo letto spesso di ragazzi che si danno appuntamento sui social per picchiarsi. È un fenomeno che sta aumentando“.

LA PANDEMIA HA AUMENTATO I CASI DI BULLISMO? “Sì. Aver tenuto i ragazzi chiusi per lungo tempo, ha fatto aumentare a dismisura i casi di cyberbullismo, anche per un’alienazione dalla vita reale. Strumenti fondamentali come la didattica a distanza, che hanno permesso di mantenere contatti anche col mondo della scuola, sono stati usati male per vessare compagni e docenti“.

COME CI SI DIFENDE DAL BULLISMO FISICO E VIRTUALE? “Male: difficile confidarsi con amici e con adulti di riferimento. Ci si sente traditi. Basterebbe avere il coraggio di parlare con qualcuno che possa instradare sulla strada giusta, dare gli strumenti per tutelarsi e difendersi“.

A LIVELLO NORMATIVO: “Dal 2017 abbiamo la prima legge in Europa di prevenzione grazie alla senatrice Elena Ferrara. Il codice penale condanna i reati di minacce e stalking, ma la legge 7117 dà alle vittime uno strumento: si può chiedere al gestore di una pagina web di eliminare entro 48 ore un elemento virtuale offensivo. Se non accade, si può presentare una seconda istanza al garante della privacy: si prodigherà perché venga eliminato in 48 ore”.

INFINE, A LIVELLO LEGALE: “Sono sempre più le cause non solo penali, ma anche civili legate al bullismo. La vita di un giovane può essere stravolta. Di conseguenza anche quella della sua famiglia. Va ricordato che i genitori del bullo minorenne possono essere condannati per la condotta dei loro figli, per non averli educati (culpa in educando)“.

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