24 Febbraio 2023 - 10:38

Bullismo, cambia città e amici ma ha una febbre misteriosa

Una ragazzina 11enne vittima di bullismo cambia città ma il passato non la molla. Una misteriosa febbre ricollegabile a quei soprusi?

bullismo

Una ragazzina di 13 anni in un corpo che si è sviluppato precocemente e che le fa dimostrare più anni di quelli che ha. E’ questo il profilo della protagonista dell’ennesima storia di bullismo, che ha come scenario la provincia di Venezia. Carnefici erano i suoi compagni di classe e quando tutto è iniziato la ragazzina aveva solo 11 anni. Gli scherzi e le battute, dunque, sono poi degenerati ben presto in insulti e molestie. E’ rimasta in silenzio per mesi, finché poi, esausta, ha chiesto aiuto e si è ritrovata costretta a cambiare scuola, città e amici. Credeva che fosse questa la strada giusta per risolvere quel problema che da tempo la affliggeva. Ma spesso queste esperienze è difficile lasciarsele alle spalle. Ora, a causa di ciò che ha subito, rischia di essere bocciata perché da mesi soffre di una febbre misteriosa che le impedisce di essere presente alle lezioni.

Le parole della madre

A raccontare la storia della giovane ragazzina è la mamma, che ha sporto denuncia contro la scuola e contro quei bulli, sebbene poi l’inchiesta sia stata archiviata perché all’epoca dei fatti i ragazzini erano in età non imputabile. “Un suo compagno l’ha presa di mira e poi si sono aggregati anche gli altri . Lei è alta per la sua età, è una bella ragazza, dimostra 16 o 17 anni. Hanno cominciato facendole dei video con i cellulari in classe in cui la prendevano in giro, video che poi si passavano nelle chat“, ha spiegato la madre. Poi ha proseguito: “La chiamavano “cavalla”, “tr…”. Una volta quel bullo le ha detto davanti a tutti: “Guarda che ti mettiamo una catena al collo”, mimando il gesto con una catena da bicicletta. In qualche altra occasione l’hanno circondata e palpeggiata. Non finivano mai, mai. Una volta durante la Dad sono dovuta intervenire perché la stavano insultando tutti mentre durante la lezione non c’era l’insegnante. E il dirigente? Mi ha ripreso, sostenendo che il mio fosse un comportamento da biasimare perché era come se fossi entrata in classe».

Intanto la ragazzina soffriva per gli atti di bullismo che subiva. “Era sempre in silenzio, si teneva tutto dentro”, ha raccontato la madre. “Un’amica le ha detto: “Si capisce che non stai bene, devi fare qualcosa”. Prima di confidarsi c’è voluto del tempo. E da qui sono iniziati a manifestarsi quei primi episodi di febbre“. La mamma della giovane decide quindi di farle cambiare scuola, ma il passato sembra perseguitarla. :”Marta si sveglia ogni lunedì mattina con la febbre alta, da 38,5 a 39,5. Le dura fino a venerdì, le passa nel fine settimana e poi si ricomincia. Rischia la bocciatura, perché a scuola non ci va praticamente più. L’ho portata al centro febbri sconosciute di Roma, stiamo girando le cliniche d’Italia per cercare di guarirla. Io non riesco a non pensare che sia un riflesso di quello che ha subito, è chiaramente l’effetto di un trauma“.