24 Novembre 2018 - 16:41

Lacrimogeni e manganelli a Parigi a causa del caro carburante

Parigi

A Parigi scoppia la rivolta tra gilet gialli e Polizia su Champs Elysees. Aumenta il caro carburante ed è subito caos nella capitale

Lacrimogeni e manganelli a Parigi, in Francia a causa del caro carburante. L’aumento del prezzo del carburante sta generando nelle ultime ore una rivolta che vede coinvolta l’intera capitale francese.

I Gilet gialli sono scesi nelle strade principale per manifestare con lacrimogeni. I “casseur” più agitato hanno generato il caos. Gli scontri hanno inevitabilmente coinvolto la polizia. Vetrine danneggiate e mura difensive fatte con panchine, divelte e cassonetti sono per il momento solo una piccola parte dell’antisommossa che la Polizia sta fronteggiando.

8mila circa sono i manifestanti a Parigi, di cui 5mila concentrati e attivissimi sulla Champs Elysees. 23mila sono i coinvolgi nelle altre città francesi. La rivolta è degenerata a causa di estremisti che si dedicano a saccheggi.

La prefettura della ‘Ville Lumière’ aveva autorizzato solo una manifestazione alle 14 a Champ de Mars, vicino alla Tour Eiffel. I “gilets jaunes” hanno rifiutato la proposta invitando sui social i cittadini francesi a invadere Parigi. 

La prefettura di Parigi accusa gli estremisti di destra. La degenerazione della manifestazione che sarebbe dovuta essere pacifica si sta trasformando in un incubo.

Già negli ultimi giorni alcuni atti di protesta si erano fatti vivi in tutta la città, come un uomo che ha minacciato di far saltare in aria l’esplosivo nel suo zaino e che ieri sera si è arreso. O ancora l’agguato alla Polizia di Henin-Beaumont il cui bilancio è di 7 poliziotti feriti e un’auto incendiata.

La paura arriva anche per i ministri francesi che hanno avuto paura per la propria incolumità. Christophe Castaner il ministro francese, ha pensato che alcuni dei manifestati che si trovavano sotto la sua abitazione fossero lì per minacciare lui e la sua famiglia. Oppure la deputata di La Republique En Marche la cui abitazione è stata occupata dai manifestati che desideravano parlare con lei. Al rifiuto dei parenti hanno appiccato un incendio avanti all’ingresso.