26 Aprile 2018 - 15:59

Il cavaliere medievale, un travestimento di successo

cavaliere

Sono sempre più attuali e frequenti le feste a tema, dove è possibile imbattersi in travestimenti sempre più originali, come per esempio il cavaliere medievale

Le feste a tema: abbigliarsi correttamente

Le feste a tema o i giochi di ruolo richiedono una preparazione dell’abito o del costume, che va al di là della semplice difficoltà di scegliere la cravatta adatta o la scarpa con tacco o senza.

Per essere impeccabili nel “vestire” il proprio ruolo, è necessario pensarci per tempo. Visitando, magari qualche settimana prima, un negozio medievale, anche online, dove sarà possibile trovare tutto l’occorrente per la serata.

Pensiamo al caso del cavaliere medievale: da capo a piedi, la scelta degli accessori deve essere fatta con cura.

I prop del cavaliere: dall’elmetto ai guanti

Tra i capi di abbigliamento dell’epoca, la gorgiera fungeva da protezione del collo; oggi è disponibile in acciaio e in metallo lucido e pesa circa 1 kg.

Se pensi di indossare un elmo metallico, al di sotto dovrai indossare il camaglio, un apposito cappuccio in maglia metallica e allungato sul retro, o un’infula, cioè una cuffia imbottita.

Al di sopra dell’elmo, dovrai posizionare un cimiero, un ornamento che, all’epoca, contraddistingueva la casa di origine del cavaliere, mostrando a tutti le sue origini nobili.

Una soluzione alternativa potrebbe, invece, essere il bacinetto, un elmetto con gorgiera di maglia metallica e con visiera mobile, dotata di fori che permettevano il passaggio dell’aria.

Per una mise impeccabile non dimenticare i guanti. Dovrai averne due paia: i guanti a piastra o guanti d’arme, con imbottitura in pelle per un maggiore comfort, ma solidi fuori e dedicati al combattimento; e le manopole da parata, decorate ed eleganti: disponibili in cotta di maglia o in velluto.

Lo scudo

Se parliamo di scudi, il rischio di sbagliare stile ed epoca non è poi così remoto. Nella storia dell’uomo, gli scudi hanno rappresentato uno strumento di difesa essenziale, soprattutto nel corpo a corpo o contro il lancio di frecce e dardi dalla lunga distanza. Lo scudo, in base alle epoche ha subito diverse trasformazioni, andando allungandosi o arrotondandosi a seconda delle necessità di protezione.

Nel Medioevo, si trovano scudi solitamente dalla forma a mandorla, con una punta decisa verso il basso e una o tre punte verso l’alto. Lo sfondo è in genere bianco e riporta lo stemma della casata del cavaliere o del fante, araldica cui si accompagnano spesso la croce (simbolo della Cristianità che gli eserciti dell’epoca difendevano, sia in Europa sia in Medio Oriente) e il giglio.

Lo scudo ispirato al modello di Carlo Magno tende ad essere più stretto e alto, a differenza di quello di Riccardo Cuor di Leone, con una forma meno allungata e una larghezza maggiore.

Il pezzo forte: l’armatura

Il cavaliere medievale inizia a vestirsi così come noi lo conosciamo oggi (o come lo vediamo nel nostro immaginario collettivo), dopo che le armi dei nemici sono diventate più pericolose e quando, dunque, la sola armatura in cuoio bollito non basta più a proteggerlo dai colpi di spada o di lancia.

Dalle tuniche in cuoio (preparate dai calzolai stessi) si è passati alla cotta di maglia (per la quale però era necessario l’intervento di un fabbro), per far fronte, tra le altre cose, alle frecce scoccate dall’arco lungo, importato dall’Inghilterra.

Le cotte di maglia che trovi nei negozi medievali oggi possono essere corte o lunghe (per proteggere le gambe dei cavalieri), a manica lunga o corta, in acciaio o in ottone e sono sempre ad effetto anticato; pesano una decina di kg e si ispirano ai modelli originali, realizzati unendo gli uni agli altri fino a 20.000 anelli di ferro.

La cotta di maglia originale arrivava a pesare anche 20 kg, che però poggiavano prevalentemente sulle spalle del soldato. Oltre a questo inconveniente, in quegli anni fecero capolino sul campo di battaglia le balestre, contro i cui dardi la cotta di maglia nulla poteva.

Ecco, quindi, di nuovo i fabbri in prima linea, per realizzare le armature a piastra: più pesanti (ma i kg erano equamente suddivisi in tutto il corpo), avevano una struttura e una solidità tali da difendere il cavaliere dai dardi, dalle mazze, dai giavellotti e dai colpi di spada.

Un unico suggerimento: quando dovrai indossare la tua nuova armatura, fai in modo che qualcuno possa essere accanto a te per aiutarti. Del resto, anche i cavalieri del XIV e del XV secolo si facevano affiancare da un fidato scudiero per vestirsi e per spogliarsi.

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