20 Dicembre 2015 - 01:55

Centrale nucleare Leningrad: sfiorato il disastro

La centrale nucleare Leningrad ha sfiorato il disastro. Il reattore coinvolto era uguale a quello di Černobyl’. Ora è panico in Russia: la popolazione ha preso d’assalto le farmacie

[ads1] La centrale nucleare Leningrad ieri ha sfiorato il disastro. Un guasto al collettore della pompa di alimentazione ha provocato una perdita di materiale radioattivo. La scoperta però è avvenuta solo nella giornata di ieri. All’occorrenza si è provveduto a spegnere uno dei 4 reattori della centrale nucleare, nella cittadina di Sosnovy Bor, a circa 70 km da San Pietroburgo. Questa centrale nucleare si trova a 80 km da San Pietroburgo, sul Golfo di Finlandia. Ad oggi rappresenta uno dei poli più grandi di produzione di energia elettrica a nord-ovest della Russia.

centrale nucleare LeningradoI reattori della centrale Leningrad sarebbero del tipo RMBK, come quelli di Černobyl. In questo tipo di reattori, tipici dell’Unione Sovietica, a livelli elevati di potenza non si verificano variazioni di energia e quindi non si produce un surriscaldamento del combustibile, ma a potenze basse il reattore diventa instabile e soggetto a impulsi improvvisi di energia. Il controllo della potenza è quindi un elemento indispensabile per la sicurezza del reattore. Infatti nel disastro del 26 aprile 1986 un RMBK della centrale ucraina scoppiò durante un azzardato test di sicurezza, che provocò un brusco aumento della potenza.

Per quanto riguarda la Centrale nucleare di San Pietroburgo, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” fa notare che: “Questo non è il primo fermo dovuto ad un guasto; già il 28 agosto 2009 per alcuni giorni era stato spento il terzo blocco a causa di una perdita nella pompa. Il 15 maggio 2008, sempre il terzo blocco, fu fermato per via di un allarme. Il 12 febbraio 2008 il generatore a turbina si era spento per via di un cortocircuito nell’impianto di controllo, causato da umidità troppo elevata, e il malfunzionamento è stato risolto in alcune ore. Il 9 giugno 2010 a causa dello spegnimento di una delle pompe di circolazione principale, fu scollegato dalla rete il blocco numero 4 della centrale nucleare”.

Per ora i livelli di radioattività nell’area, secondo le rassicurazioni delle autorità locali, rientrano nella norma. Eppure, comprensibilmente, il panico dilaga. E allora si registra la corsa per i prelievi sui conti bancari per poter lasciare la città; mentre aumentano in maniera esponenziale le richieste di iodio, tanto che in molte farmacie le riserve sono andate esaurite.

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