Clint Eastwood compie 90 anni, l’uomo senza nome diventato leggenda
L’attore e regista Clint Eastwood spegne 90 candeline. La sua vita costellata di successi sempre sui set del cinema, ancora oggi
Clint Eastwood ha interpretato oltre 60 film, nella sua carriera di attore, regista, produttore e compositore e ha vinto 5 Oscar, di cui 2 come miglior regista: nel 1993 per Gli spietati e nel 2005 per Million Dollar Baby. L’attore ha annunciato di non volersi fermare e continuare a lavorare per il suo grande amore: il cinema. Nelle sue ultime dichiarazioni conferma la sua volontà di non voler andare in pensione. “Sono una persona curiosa, da sempre, mi piace scoprire cose nuove, espandere gli orizzonti“. La pensa così e adesso ha pure il vantaggio, sono sempre parole sue, “di poter scegliere i ruoli che gli piacciono davvero“.
Il suo ultimo film diretto da Clint Eastwood, sul set a 89 anni, è uscito lo scorso dicembre: Richard Jewell. E’ la storia (vera) di una guardia di sicurezza della AT&T, che scongiura l’esplosione di una bomba alle Olimpiadi del 1996. Sospettata ingiustamente dall’FBI viene perseguitata dai media. Nel cast, Paul Walter Hauser, al suo primo ruolo da protagonista, e Kathy Bates che per la sua interpretazione ha ricevuto la candidatura agli Oscar e ai Golden Globes.
Il successo con i western
Nato a San Francisco nel 1930, deve la sua fama agli spaghetti western. La “trilogia del dollaro” lo ha consegnato alla storia. Quando lo sceglie, prima “Per un pugno di dollari“, poi “Per qualche dollaro in più” e “Il buono, il brutto, il cattivo“, Sergio Leone cerca una maschera più che un attore ed Eastwood, disse il grande regista, “a quell’epoca aveva solo due espressioni: con il cappello e senza cappello“. Quando Clint accetta di partire per l’Italia, dopo una trattativa serrata con la Cbs che non voleva lasciarlo andare (era il protagonista della serie “Gli uomini della prateria“), lo fa perché ha riconosciuto nella trama di “Per un pugno di dollari” i film di Kurosawa cui pure Hollywood aveva reso omaggio con “I magnifici sette”. I tre film arrivano ad Hollywood nel 1967 e diventano ben presto successo internazionale consegnando Clint ad una platea di fan.
Il 1968 segna un’altra svolta nella sua carriera: incontra Don Siegel sul set de “L’uomo dalla cravatta di cuoio“, western metropolitano e violento. Conserva il cappello (da texano questa volta) e il carattere chiuso e ruvido. Produce il film Sudden Impact bel 1983 e interpreta anche l’ispettore Callaghan pronuncia la frase diventata di culto: “Go ahead, make my day” (tradotta nella versione italiana in “Coraggio… fatti ammazzare).
Gli Oscar
Nel 1993 con “Gli spietati” arriva anche la gloria dell’Oscar per Clint Eastwood con due statuette e un diluvio di nomination. Due anni dopo è la volta dell’Oscar alla carriera e poi altri due tra “Mystic River” e “Million Dollar Baby“. Con “Gran Torino” diventa il “nuovo John Ford”, cui lo lega una certa malinconia di un tempo che trascorre inesorabile, la scelta di personaggi tormentati, afflitti da colpe da espiare e in cerca di redenzione, ma soprattutto la passione per un cinema “artigianale”: pochi movimenti di macchina, grande attenzione agli attori, profondità di campo, senso dello spazio, piglio epico che tende all’elegia.
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