3 Agosto 2015 - 20:10

Cocoricò chiude per 4 mesi

Cocoricò, chiusura, discoteca

Chiude la discoteca Cocoricò per 4 mesi in seguito alla morte di un giovane 16enne, deceduto per un’overdose da ecstasy: le reazioni del web

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Da molti anni ormai le notti estive in discoteca si trasformano in tragedia. È avvenuto anche quest’anno, nella sera del 19 luglio, quando un giovane di 16 anni ha perso la vita dopo l’assunzione di una pillola di ecstasy.

Sul banco degli imputati, questa volta però, ci finisce una delle discoteche più rinomate del panorama nostrano: il Cocoricò.
Il Cocoricò è la discoteca più famosa di Riccione, che sul sito ufficiale si autodefinisce come locale dalle “emozioni forti” .

Dopo settimane di indagini, il questore di Riccione ha ordinato la chiusura della struttura per 4 mesi: una stangata che potrebbe significare la chiusura definitiva del locale.

Il Cocoricò, infatti, rischia di perdere 1,5 milioni di euro tra danni di immagine e mancati incassi: basti pensare che il noto locale si era già accordato con famosi musicisti, quali Skrillex e i Crookers, e che i mesi di agosto e settembre sono quelli in cui si registra il tutto esaurito.

cocorico

Le reazioni per questa inattesa decisione, tuttavia, non sono tardate ad arrivare.

Il padre di Lamberto Lucaccioni, il giovane deceduto all’interno del Cocoricò, si è trovato d’accordo con la decisione del questore : “La morte di Lamberto appare un po’ meno priva di senso, può essere utile ad altri ragazzi che in discoteche come il Cocoricò non dovrebbero neanche poter entrare”.

La stessa Codacons ha definito “blanda” la sanzione assegnata alla discoteca, che invece il sindaco di Riccione ha dichiarato essere un “provvedimento esemplare”.

Sono molti a far sentire la propria voce, specie sui social network, contro la chiusura del Cocoricò.

In queste ore è nato un hashtag #noallachiusuradelcocoricò utilizzato da molti utenti su Twitter.
Anche su Facebook è nato un evento “Riapriamo il Cocoricò” che conta già quasi 50mila iscritti in poche ore.

Tra coloro contrari alla chiusura, ovviamente, anche gli oltre 200 dipendenti della discoteca tra DJ, buttafuori, cassieri, baristi, camerieri.

Fra i DJ, si distingue Claudio Coccoluto, che poco tempo prima aveva supportato un evento, in collaborazione con San Patrignano, a favore del divertimento sano : “Tutta la droga del mondo non vale 1 milligrammo delle endorfine che si scatenano quando sto bene con gli amici, quando ascolto la musica che mi piace, quando ballo”.

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