Compensazione dei crediti fiscali, le nuove norme in vigore dal 2020
Dal 1 gennaio 2020 cambiano le norme per la compensazione dei crediti fiscali. Tra le novità, quella che verrà estesa anche chi non possiede la partita Iva
Dal primo gennaio 2020 sono cambiate le norme per la compensazione dei crediti fiscali. In particolare, la compensazione sarà prevista anche per chi non è titolare di Partita Iva. Questo poiché l’articolo 3 del decreto fiscale 26 ottobre 2019 n. 124, volge a diminuire il rischio delle cosiddette “compensazioni indebite”.
Cosa cambia
Ogni contribuente che vanta un credito maturato nel 2019 superiore ai 5 mila euro annui, per quanto riguarda le imposte sostitutive, imposte sui redditi e addizionali, Irap e Iva, potrà farlo valere in compensazione a partire da dieci giorni dopo dalla presentazione della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate. Esteso anche l’obbligo di F24 attraverso la modalità telematica per tutti i contribuenti.
Nuove sanzioni
Per i crediti riportati nelle deleghe di pagamento che risultino in parto o del tutto inutilizzabili, sono previste nuove sanzioni. La sanzione, emesse sempre dall’Agenzia delle Entrate contestualmente alla comunicazione di compensazione, sarà del 5% dell’importo se non supera i 5 mila euro, o di 250 euro per importi superiori. Per ogni delega respinta, invece, la sanzione sarà di 1000 euro. L’impossibilità di effettuare il pagamento della delega di compensazione verrà, infine, comunicata entro trenta giorni dalla sua comunicazione.
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