12 Luglio 2016 - 12:19

Consulta Facebook durante l’orario di lavoro, licenziata

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È legittimo licenziare chi usa Facebook durante l’orario di lavoro, questa la sentenza emessa dal Tribunale di Brescia

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Confermato il licenziamento per una dipendente che è stata scoperta a consultare dal computer aziendale il suo profilo Facebook senza il consenso del datore di lavoro. Il Tribunale di Brescia ha respinto il ricorso presentato dalla lavoratrice che si appellava ad una presunta violazione della privacy.

Il giudice ha escluso che il datore di lavoro abbia violato la privacy in quanto ha acquisito informazioni semplicemente limitandosi a stampare la cronologia del computer.

Secondo il Tribunale non è stato violato lo Statuto dei lavoratori perché non si è trattato di controlli sulla produttività e l’efficienza della dipendente ma relativi a «condotte estranee alla prestazione». I dati web rilevati non hanno fatto altro che confermare la discutibile condotta della dipendente: sarebbero circa 6.000 gli accessi effettuati in 18 mesi, dei quali 4.500 a Facebook, durante l’orario di lavoro; in pratica, sono 16 accessi al giorno fatti su tre ore in media di lavoro.

Un numero tutt’altro che esiguo, prova che non si tratti di un licenziamento meramente ritorsivo o illegittimo, così come sostenuto dalla dipendente. Pare inoltre che la donna non abbia negato gli accessi effettuati negli ultimi 18 mesi lavorativi a social network, giochi, musica ed altre attività palesemente estranee alla prestazione lavorativa.

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