Copa America, Argentina-Brasile sarà la finale: Neymar contro Messi
L’Argentina la spunta ai rigori contro la Colombia e vola in finale di Copa America contro il Brasile. Messi punta al primo titolo con l’Albiceleste
La finale di Copa America presenterà la sfida storica per eccellenza: Argentina-Brasile, sinonimo di talento e calcio della gente. Il percorso di entrambe le Nazionali è stato netto, dominante. Da una parte la Selecao, che ha vinto tutte le partite del girone tranne contro l’Ecuador e i due successivi incontri ad eliminazione diretta contro Cile e Perù, entrambi di misura (1-0). Dall’altra parte del ring l’Albiceleste, la più forte e compatta degli ultimi anni, che ha vissuto un percorso simile al Brasile, ma giocando una semifinale molto più complicata, contro la Colombia, poi vinta solo ai rigori.
Neymar per confermarsi sul tetto dell’America, Messi per vincere il suo primo trofeo con l’Argentina. Certo ha in bacheca un Mondiale U20 e la medaglia d’oro all’Olimpiade di Pechino 2008, ma per ora nessuna coppa importante con la “maglia degli adulti”. La Pulce farà di tutto per superare questo tabù, che lo sto mettendo in secondo piano rispetto a Maradona, che portò in gloria la sua vecchia Argentina. La Copa America sarà un trampolino di autostima molto importante, qualora gli servisse per iniziare al meglio la prossima stagione, chissà in qualche squadra visto che è ancora svincolato.
Gli undici di Argentina e Brasile
L’Albiceleste ha variato tra un 4-3-3 e 4-2-3-1, mostrando sempre un calcio qualitativo. Nelle ultime partite Martinez ha scavalcato Musso tra i pali e Otamendi si è ripreso il posto da titolare in difesa per via dell’infortunio di Romero. Molina a destra è la vera sorpresa, mentre a sinistra sfreccia il solito Tagliafico. Il centrocampo è il reparto che ha visto più rotazioni, con un uomo sempre presente in mezzo al campo, Guido Rodriguez, mediano del Betis. A completare il reparto De Paul e uno tra Paredes e Lo Celso. Mentre in attacco ci sono meno dubbi, con Messi-Lautaro-Nico Gonzalez a formare il tridente; solo panchina per Di Maria e Aguero.
Il modulo del Brasile è molto offensivo (4-2-3-1), voce del verbo “joga bonito”. Ederson ha scavalcato Alisson nelle gerarchie e i quattro di difesa sono certi: Danilo, Marquinhos, T.Silva e Lodi, che ha fatto staffetta con Alex Sandro. Casemiro e Fred sono l’anima del centrocampo, nonostante Fabinho reclami spazio. La vera sorpresa della Selecao è Paqueta, che ha dispensato magie sulla trequarti alle spalle di Neymar, che può giocare sia da falso nove sia partendo da sinistra, in base alla presenza o meno di Firmino. Sulle due fasce i prescelti sono Everton e Richarlison, con Vinicius pronto a subentrare.
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