Coronavirus disattivato dai raggi ultravioletti
Secondo uno studio italiano, i raggi ultravioletti potrebbero contrastare il Coronavirus interferendo sulla sua diffusione e trasmissione
Secondo uno studio italiano, i raggi ultravioletto potrebbero contrastare la diffusione e trasmissione del Coronavirus. la ricerca che afferma ciò è stata interamente condotta in Italia, a Milano, sotto la guida del professore Mario Clerici, ordinario di Immunologia all’Università di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi.
Si è scoperto che i raggi ultravioletti Uva e Uvb, contrasterebbero il virus, abbassando la sua carica. Gli studi sono stati effettuati esponendo il Coronavirus a delle emissioni di raggi ultravioletti per un determinato tempo. Si è capito che dopo pochi secondi il virus aveva perso gran parte della sua carica. Questo evento si dimostra anche prendendo in esame la situazione pandemica attuale. Infatti, in Italia in questi giorni che il caldo avanza, la situazione dei nuovi contagiati migliora sempre di più. La cosa è verificabile anche nei paesi del Sud America che in questo periodo stanno avendo il picco dei contagi. Questo è dato dal fatto che in questo momento, nell’emisfero australe, è inverno. Solo nei paesi del Medio Oriente la pandemia sta dilagando soprattutto per motivi ambientali. Infatti, i raggi ultravioletti vengono filtrati e non riescono ad agire come dovrebbero.
proprio per questo si sta ipotizzando di adottare delle misure di contrasto per i luoghi chiusi come lampade a raggi Uv. Esponendo le persone per pochi secondi ai raggi, non ci sarebbe nessuna ripercussione sullo stato di salute.
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