17 Agosto 2020 - 10:07

Coronavirus: discoteche e mascherine: cosa cambia da oggi

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Con l’ordinanza firmata ieri sera dal Ministro Speranza, su tutto il territorio italiano è imposta la chiusura di discoteche e sale da ballo: mascherine anche all’aperto

E’ arrivata ieri sera l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza che impone, dal 17 Agosto 2020 e fino almeno al 7 Settembre 2020, la chiusura di discoteche, sale da ballo e locali assimilati su tutto il territorio regionale (qui le specifiche).

Lo stesso provvedimento, il cui obiettivo è contrastare l’incidenza del Coronavirus il cui numero di casi positivi negli ultimi giorni ha subito un significativo aumento, contiene anche l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6.00 in previsione degli assembramenti che potrebbero andare a crearsi (con i locali chiusi) in piazze e strade delle città vacanziere.

Uniformità normativa

Il provvedimento sulla chiusura delle discoteche, appare voler dare una uniformità normativa in materia a tutto il territorio italiano: prima di ieri infatti solo due Regioni, Calabria e Basilicata, avevano deciso di sospendere tutte le attività legate al ballo. Altre Regioni, invece, avevano fatto proprie alternative misure di contenimento, come per esempio il contingentamento degli ingressi e l’obbligo di mascherine anche in pista.

Sostegni economici

Il Sindacato dei locali da ballo (Silb) accoglie con preoccupazione la decisione del Governo, al culmine di una stagione già tutt’altro che facile: si stimano perdite economiche fino a 4 miliardi che potrebbero spingere circa il 70% dei locali (chiusi da Febbraio scorso) a non rialzare mai più la saracinesca.

Da qui la promessa del Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli: “Faremo il possibile per aiutare le attività che avranno delle perdite”. E le ipotesi battute sono tre: aggiunta di misure specifiche per -il settore del di Agosto attualmente in aula, contributi a fondo perduto sulla falsariga di quelli già erogati a sostegno di altri settori, e un fondo ad hoc per i lavoratori delle discoteche, così come proposto dai presidenti di Regione Zaia, Toti e Bonaccini.