3 Marzo 2021 - 10:23

Coronavirus: la mappa delle varianti in Italia al 18 Febbraio 2021

bollettino Coronavirus Sardegna

La più diffusa, e che potrebbe presto diventare prevalente rispetto al ceppo originario di Coronavirus , è la variante inglese

L’Istituto superiore di Sanità e il Ministero della Salute, di concerto con i laboratori regionali e la Fondazione Bruno Kessler, hanno condotto un’indagine volta a mappare la presenza delle varianti di Coronavirus sul territorio italiano.

I risultati hanno evidenziato una rapida crescita dell’incidenza del ceppo britannico, individuato nel 54% dei casi, che secondo gli esperti dell’Iss potrebbe presto diventare prevalente rispetto a quello originario. Proprio per questo sono state chieste al Governo misure di contrasto più incisive, che nel Dpcm in vigore dal prossimo 6 Marzo trovano espressione, tra l’altro, nella chiusura delle scuole non solo in quei territori che si trovano in fascia rossa ma anche lì dove l’incidenza dei casi di Coronavirus desti particolare preoccupazione.

La Regione più colpita dalla variante inglese risulta essere il Molise (dove la percentuale di incidenza individuata a livello nazionale, schizza addirittura al 93,3%) , seguita da Sardegna (75%), Liguria (72,7 %) e Lombardia (64,3%).

La variante brasiliana di Coronavirus è stata individuata  nel 4,3% dei casi a livello nazionale: l’Umbria ne risulta la Regione più colpita, con una percentuale di poco sopra al 36% ,seguita da Toscana (23,8%) e Lazio (13,2%). Anche in questo caso l’Istituto Superiore di Sanità chiede misure improntate alla massima prudenza, tanto più che è ancora incerta ad oggi l’efficacia dei vaccini attualmente approvati contro questo ceppo.

Maggiormente circoscritta, infine, l’incidenza della variante sudafricana che – per ora – è stata individuata in sole tre aree: la provincia autonoma di Bolzano, la Sicilia e la Lombardia, e comunque in percentuali che non vanno oltre i 3 punti.