NBA, Rudy Gobert positivo al Coronavirus: campionato sospeso

Il francese Rudy Gobert degli Utah Jazz è risultato positivo al Coronavirus e l’NBA è stata immediatamente sospesa. Polemiche per un video dove tocca tutti i microfoni

Anche l’NBA è ufficialmente coinvolta nell’emergenza Coronavirus e l’influenza colpisce un primo atleta: si tratta di Rudy Gobert degli Utah Jazz.

Il francese è risultato positivo al Covid-19 dopo una serie di accertamenti effettuati nei giorni scorsi. L’ufficialità della positività è arrivata diverse ore prima della sfida tra i Jazz e gli Oklahoma City Thunder (dove Gobert non avrebbe giocato), in programma nella notte, ma immediatamente è arrivata la comunicazione dell’NBA per la sospensione totale del campionato.

L’intera squadra degli Utah Jazz è stata messa in isolamento preventivo e nelle prossime ore sarà sottoposta al tampone. Ma non solo: anche i Thunder sono stati messi in quarantena, tra cui anche il ‘nostro’ Danilo Gallinari.

Ma a far discutere è un video diventato virale sui social in poco tempo che vede coinvolto proprio Rudy Gobert. Nel corso dell’ultima conferenza stampa, tenutasi lunedì scorso, il francese si è esibito in un gesto non consentito stando alle regole imposte per la tutela della salute. Al termine dell’intervento con la stampa, Gobert ha toccato tutti i microfoni posati sul tavolo, mettendo così a rischio la salute dei cronisti presenti in sala. Un gesto che fa discutere e sta dando vita ad aspre polemiche negli States.

https://twitter.com/abdulamemon/status/1237912527549456384?

Il comunicato degli Utah Jazz

Di seguito, ecco il comunicato dei Jazz sullo stato di Rudy Gobert: “Il giocatore è risultato negativo al test influenzale, ma presentava una chiara infezione alle vie respiratorie. Tali sintomi sono diventati sempre meno importanti, ma per mantenere tutte le precauzioni del caso e in collaborazione con i medici NBA e l’ufficio di sanità pubblica dell’Oklahoma, abbiamo deciso di sottoporre Gobert al test del Covid-19. Una volta risultato positivo abbiamo subito informato la NBA“.