6 Ottobre 2020 - 10:37

Coronavirus, il CTS delinea quattro possibili scenari per i prossimi mesi

lockdown

Un documento redatto dal CTS delinea quattro possibili scenari sulla pandemia da coronavirus. Accanto i quattro scenari, anche le modalità di intervento del governo

Il numero di contagi sta pericolosamente salendo. L’incubo che ha lasciato un po’ di respiro durante i mesi estivi, regalando fugaci speranze di un ritorno alla normalità, è ritornato. Il coronavirus è ancora tra noi come nei mesi primaverili. A fare la differenza, tuttavia, siamo noi, più preparati e consapevoli e pronti a fronteggiare (si spera) una seconda ondata che sembra ormai iniziata. Ecco dunque che il Comitato Tecnico Scientifico ha redatto un documento in cui vengono delineati quattro possibili scenari che progrediscono in base alla gravità della situazione. Accanto ai possibili scenari, anche le modalità di intervento e le misure che il governo dovrà prendere per far fronte alla pandemia.

I quattro scenari possibili

Si parte da un primo livello sostanzialmente simile a quello vissuto nei mesi estivi. Un basso indice di contagio, pochi pazienti in terapia intensiva ed un sistema sanitario perfettamente in grado di gestire i bisogni dei malati di coronavirus. In questo caso le misure contenitive sono quelle base, senza eccessive restrizioni alla vita sociale. Il secondo livello è quello che l’Italia sta vivendo in queste ultime settimane: una risalita dei contagi, mini focolai e aumento delle persone ricoverate. Anche in questo scenario il sistema sanitario è in grado di gestire i ricoveri e le terapie intensive.

Nel terzo scenario il rischio è moderato-alto, i contagi crescono velocemente e gli ospedali iniziano ad essere pieni. Questa fase termina con il quarto livello di attenzione, in cui l’Rt supera i valori di 1.5 per più di venti giorni: il sistema sanitario rischia il collasso e, in questo caso, il governo nazionale e quelli regionali sono pronti ad adottare misure drastiche come chiusure di attività e mini-lockdown. Tutti questi scenari, consapevoli che in questo momento l’Italia sta vivendo il secondo, devono necessariamente far riflettere sui propri comportamenti e portare ad essere responsabili, per sé stessi e per gli altri.