Coronavirus: ovvero Salvini e la strategia per gli “inciuci” di palazzo
Matteo Salvini, parlando del pericolo del coronavirus, lancia il Governo d’unità nazionale. Rendendosi ancora più grottesco e assurdo davanti a tutti
Una cosa del genere, in quasi ottant’anni di repubblica in Italia, non si era mai vista. Sfruttare un’emergenza tra le più serie degli ultimi anni per i propri fini governativi è forse il punto massimo del deplorevole. Ma, d’altronde, stiamo parlando di un uomo che non ha confini, il cui intento è solamente quello di sfruttare la psicosi della gente per cercare di accaparrare quanta più fetta di pubblico possibile. Uno showman, si direbbe in ambito spettacolare. Ovviamente, parliamo di Matteo Salvini e del suo rapporto con il coronavirus.
Di fronte al rischio di una seria emergenza per l’Italia, il leader della Lega pensa più che altro all’occasione per ritornare al Governo. E l’epidemia potrebbe essere l’opportunità per un Governo d’unità nazionale. Ma, come al solito, come se non fosse all’opposizione, l’ex ministro dell’Interno detta addirittura le condizioni, rendendo la proposta solo un’ulteriore provocazione agli occhi di tutti. E un’opportunità per attaccare quello che ormai è il suo più acerrimo nemico: Giuseppe Conte.
“Noi vogliamo che l’Italia riparta. Con Conte non riparte. Io a vedere affondare l’Italia non ci sto. La Lega c’è per accompagnare il Paese fuori dal pantano, accompagnare il Paese al voto. Tanti sono a disagio in questa situazione. Prima si vota meglio è, siamo in grado di votare da qui a otto mesi? Probabile. Noi siamo disponibili a remare sulla scialuppa di salvataggio verso il voto. Non stiamo proponendo accordi a nessuno, neanche a Renzi che è già al Governo. Mai nella vita un governo organico con il PD.” ha dichiarato Salvini.
Ancora una volta, si palesa la sua ossessione per un leit-motiv in particolare: quello del potere.
La scusa per l’inciucio
Ci si ricasca. Ogni scusa è buona per dare la propria “mano” e per tentare di accaparrarsi tutto. L’uomo che tanto aveva pensato a “mettersi da parte” per attaccare il Governo (con il suo piano che si è ritorto contro) ora pensa a ritornare in auge. Matteo Salvini si dimostra ancora una volta attaccato alla poltrona, e dietro l’apparente facciata del “buon padre” che vuole combattere il coronavirus tramite l’alleanza nazionale incomincia a tramare nell’ombra il suo piano per ritornare lì dov’era seduto fino a poco tempo fa. Una mossa che, del resto, in tanti si aspettavano. Perché ormai, il profilo psicologico del leader della Lega è una carta letta.
Pensando di fare una mossa intelligente, Salvini si era staccato e aveva dato picche ai 5 Stelle per la continuazione del Governo, pensando di capitalizzare il vantaggio nei sondaggi con nuove elezioni. Quando, però, si è accorto di essere caduto in trappola, ha cominciato a fare opposizione a spada tratta. Il risultato, però, è stato nettamente controproducente. La Lega, infatti, sta continuamente calando nei propri sondaggi, fino a perdere lo status del 30% che tanto aveva accontentato il “Capitano” nell’ultimo periodo. Ora, con il dramma del coronavirus, il leghista è andato in completa confusione, sbattendo da una parte all’altra come una triglia nel tentativo di risalire in superficie.
Ancora una volta, la sua pochezza e la poca umanità lasciano a dir poco esterrefatti, se si considera che effettivamente perfino il Governo ha deposto l’ascia di guerra per far fronte all’emergenza. Il Coronavirus, d’altronde, sembra aver rivitalizzato l’opera dell’esecutivo, che si ritrova ora unito e compatto nella sofferenza, a dispetto di tanti che auspicavano la sua fine di qui a poco. Ora, si tratta in realtà solo di un rinvio del confronto sulle tematiche più importanti (ed è lì che si giocherà la partita).
Ma, intanto, quest’emergenza è servita a dimostrare il vero volto del leghista. Cinico, capitalizzatore, “pigliatutto”. E gli immigrati, paradossalmente, ora non sono più un problema.
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