1 Novembre 2017 - 15:37

Cosa ci ha lasciato Aldo Fabrizi a 112 anni dalla sua nascita?

Aldo Fabrizi

L’attore romano Aldo Fabrizi avrebbe compiuto oggi 112 anni: volto storico dello spettacolo italiano, ecco qual è stato il suo lascito

Aldo Fabrizi (1°Novembre 1905-2 Aprile 1990) non è stato solo un grande attore, simbolo del neorealismo italiano e mostro sacro del cinema; egli è stato anche un poeta, un regista e un personaggio teatrale e, in seguito, televisivo. La sua figura, dalla stazza mastodontica ma dal volto simpatico e profondo, ha lasciato un segno nell’Italia che conta, quella fatta d’arte e di spettacolo.

Spettacolo, appunto, poiché Fabrizi è stato prima di tutto elemento di spicco nell’avanspettacolo e nei piccoli teatri romani, dove con grande velocità si è inserito, nonostante le difficoltà economiche della sua famiglia e la morte del padre quando il piccolo aveva solo 11 anni. Ricordiamo, fra tutti, il suo personaggio “Fabrizio”, che incarnava macchiettisticamente tutte le caratteristiche del tipico romano.

Aldo Fabrizi

Ma è l’esordio nel cinema che segna un punto di svolta nella sua carriera e in quella che sarebbe stata la settima arte italiana del periodo neorealista. Da attore caratterista che ripropose cinematograficamente il ruolo del già citato Fabrizio, infatti, l’attore divenne man mano volto noto anche sul grande schermo. Memorabile, su tutti, il personaggio di don Pietro nel 1945 in Roma città aperta del maestro Rossellini. Don Pietro è un personaggio umile, servo di Dio, che protegge ed offre aiuto ad i partigiani contro i tedeschi, in una Roma occupata dai nazisti. Fucilato alla fine dell’opera per non aver collaborato con i nazisti, la sua morte è simbolo, comunque, di un’Italia che non si arrende alla guerra e al male.

Aldo Fabrizi

Dopo il successo e la conferma, arrivò anche l’esordio in televisione, che lo eleggerà come uno dei primi cabarettisti popolari e personaggi del varietà per il periodo degli anni 70′. Proprio negli anni 70′, arriva un’altra sua interpretazione cinematografica magistrale: il personaggio di Romolo Catenacci in C’eravamo tanto amati di Ettore Scola. Commedia a tratti romantica, che però designa la fine del romanticismo e degli ideali in un’Italia sempre più priva di valori. In particolare, l’opera analizza ben trent’anni di storia italiana, tramite dei reduci di guerra ed amici che si incontreranno più volte nel corso della loro vita, ognuno con la propria storia e le proprie sconfitte.

Morto all’età di 85 anni, il lascito di Aldo Fabrizi è da ricercare proprio nelle sue interpretazioni e nel suo incarnare personaggi tipici della società italiana, avendo vissuto gli anni della guerra, del dopoguerra, della guerra fredda e del consumismo. Ha attraversato diverse generazioni, rimanendo se stesso e imprimendo con forza il suo volto nel belpaese.

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