20 Novembre 2023 - 10:46

Covid, i sintomi della nuova Variante Eris

La variante di Covid più diffusa a novembre 2023 in Italia si chiama Eris, come la dea greca della discordia. Ecco tutto quello che c'è da sapere

covid Variante Eris

Il Covid ma anche i virus dell’influenza che, con l’arrivo dell’autunno 2023, hanno ripreso a circolare. Attualmente, secondo gli ultimi dati disponibili, i casi di Covid che si verificano in Italia sono legati prevalentemente a varianti ricombinanti di Omicron riconducibili a XBB, e in particolare alla variante di interesse EG.5

La variante Eris o, più precisamente e correttamente, EG.5 è stata inizialmente classificata dall’OMS come variante sotto monitoraggio (VUM), per poi essere infine classificata come variante di interesse (VOI) ad agosto 2023.

Sintomi variante Eris: quali sono?

La sintomatologia degli individui affetti da variante Eris sembra essere rimasta sostanzialmente invariata rispetto a quella indotta dalle altre varianti. Nel dettaglio, i sintomi che si possono manifestare consistono in:

  • Disturbi a carico delle vie aeree superiori, quali:
  • Mal di gola;
  • Tosse secca;
  • Congestione nasale;
  • Naso che cola;
  • Starnuti.
  • Stanchezza, affaticamento;
  • Mal di testa;
  • Dolori articolari;
  • Dolori muscolari.

Si può sviluppare anche febbre. Ad ogni modo, ricordiamo che l’infezione può essere anche asintomatica e, pertanto, può decorrere senza alcun sintomo evidente.

Come intervenire

“Usiamo i farmaci sintomatici: il paracetamolo, l’ibuprofene, il ketoprofene e l’aspirina” spiega Bassetti.

“Se il soggetto è fragile o anziano deve prendere entro 5 giorni gli antivirali, Paxlovid e Remdesivir, che funzionano anche contro ‘Eris’. Ricordo che questa malattia nel giro di poche ore può cambiare connotati e magari si deve correre in ospedale. A ottobre abbiamo avuto 800 morti e sarebbe interessante sapere quanti erano vaccinati e quanti hanno fatto le terapie” illustra Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali (Simit) e professore di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma.