Cucchi: dall’Arma dei Carabinieri una lettera per la sorella. È svolta nel caso
A quasi 10 anni dalla morte del giovane romano e dopo infiniti procedimenti giudiziari, dall’Arma dei Carabinieri arriva la svolta. Si tratta di una lettera indirizzata alla sorella Ilaria Cucchi
Stefano Cucchi morì nell’ottobre del 2009. Le cause della sua morte coinvolsero i medici del carcere di Regina Coeli di Roma e alcuni militari dell’Arma dei Carabinieri. Oggi è proprio dal comandante dei Carabinieri, Giovanni Nistri, che sembra condurre ad una svolta.
In una lettera il Generale ha annunciato la volontà da parte dell’Arma di costituirsi parte civile, qualora nell’indagine in corso emergesse un danno di immagine. Nel documento indirizzato alla sorella di Cucchi e pubblicato da La Repubblica, si legge:
“Abbiamo la vostra stessa impazienza che su ogni aspetto della morte di Suo fratello si faccia piena luce e che ci siano infine le condizioni per adottare i conseguenti provvedimento verso chi ha mancato nei propri doveri e al giuramento di fedeltà”
Nistri ha inoltre sottolineato la correttezza e la lealtà di Ilaria Cucchi nel riconoscere il valore di quei militari che quotidianamente svolgono il proprio lavoro e onorano la divisa che indossano: “La stragrande maggioranza dei carabinieri, come lei stessa ha più volte riconosciuto, e di ciò la ringrazio, crede nella giustizia e riteniamo doveroso che ogni singola responsabilità nella tragica fine di un giovane vita sia chiarita, e lo sia nella sede opportuna, un’aula giudiziaria”.
Nella seconda parte della lettera il generale diventa precisa: “Ciò vale per il processo in corso alla Corte d’Assise. E ciò varrà indefettibilmente anche per la nuova inchiesta avviata dal Pubblico Ministero nella quale saranno giudicati coloro che oggi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere”.
La risposta della sorella di Cucchi non ha tardato ad arrivare. La donna è parsa visibilmente provata. Queste le sue dichiarazioni: “La lettera è stata per me un momento emotivamente molto forte. Perché è arrivata dopo anni in cui io e la mia famiglia ci siamo sentiti traditi”.
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