Tachiaritmia: questa sarebbe la causa che ha portato alla tragica scomparsa di Davide Astori, avvenuta lo scorso 4 marzo a Udine. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera.
Al contrario delle prime indagini (si sospettava una bradiaritmia, un rallentamento dei battiti fino a far “spegnere” il cuore), il Capitano della Fiorentina ha subito un’improvvisa accelerazione che è stata fatale per la sua vita.
Per i medici, Davide non è morto nel sonno, come inizialmente si era pensato. Sempre dalla perizia, si evince che Astori si sarebbe potuto addirittura salvare se soltanto fosse stato in stanza con un altro compagno di squadra.
Ma l’ultima persona ad aver visto l’ormai ex-numero 13 è stato il portiere Marco Sportiello, dopo una partita alla playstation nella stanza dell’ex-Atalanta. Astori si era poi ritirato nella sua camera dove dormiva da solo e da lì non ha dato più segni di vita.
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