15 Giugno 2021 - 16:09

De Laurentiis incontenibile: “Superlega sbagliata, ma serve nuova competizione”

"Rinviate Roma-Napoli", de laurentiis

No alla Superlega, Sì a una nuova competizione europea lontana dal controllo UEFA: Aurelio De Laurentiis sembra avere le idee chiare sul futuro del calcio continentale

E’ un fiume in piena, Aurelio De Laurentiis, che ai microfoni del Passepartout Festival torna sul tema Superlega e lo fa rivolgendo un fermo attacco alle istituzioni calcistiche europee.

“Sono riuscito a smascherare Blatter quando stava alla Fifa, Platini quando era alla Uefa. Adesso non sono riuscito ancora a dedicarmi a fondo al ripianamento totale del calcio a livello mondiale. – esordisce De LaurentiisLa Superlega è figlia del fatto che le organizzazioni del calcio, le istituzioni, pensano di fare loro gli istituzionalisti con i soldi nostri, con i nostri investimenti“.

Un progetto, quello della Superlega, concettualmente troppo elitario, ma la cui onda può servire alla nascita di una nuova competizione, totalmente avulsa dal controllo UEFA:

“Che interesse ha un Real Madrid, una Juve, un Napoli a fare la Champions indebitandosi per poter fatturare 70-80-90-100 milioni in più se se ne sono spesi 200-300? Non quadra. Io faccio parte dell’Eca, ho sempre detto ad Agnelli che stava sbagliando con la Superlega perché loro volevano diventare gli attori principali del sistema, ma invece democraticamente bisogna lasciare la porta aperta a tutti“.

“Dobbiamo stabilire un’altra competizione togliendola alla Uefa, tenendo la Uefa come segretariato generale, dando noi alla Uefa un x% sulle revenues e non facendoci pagare noi dalla Uefa. Io adesso ho 18 calciatori del Napoli in giro per campionati europei: se qualcuno si rompe e non mi torna sano per sei mesi, chi mi ripiana quei 100 o 50 milioni? La Uefa? No, e io perché ho dovuto prestare il mio calciatore? Per prendere degli spiccioli? Tu fatturi 3 miliardi e mezzo in 15 giorni? Allora ti devi sedere a tavolino e dobbiamo rivedere la situazione. Agnelli, Perez e gli altri hanno sbagliato ma non a dichiarare che il calcio è diventato fallimentare per colpa delle istituzioni”.

Aurelio De Laurentiis che non risparmia una frecciatina anche al numero uno della FIGC:

“Gravina, persona rispettabilissima, ha annunciato grandi cambiamenti, ma come mai sono due anni e mezzo che sta lì e non ha fatto abolire la legge 91 che è di 40 anni fa? Perché non ha fatto abolire la legge Bossi-Fini sulla libera circolazione degli extracomunitari che costerebbero di meno e agevolerebbero le squadre meno importanti, che è del 2001? Perché non ha dato un calcio alla legge Melandri? Il calcio cambia, va modificato di anno in anno, è questo che non si vuol capire. Loro rispondono da istituzionalisti. Le loro risposte sono sempre sì, no, va bene vediamo, ci pensiamo”.