Delitto di Garlasco, tutto da rifare
Delitto di Garlasco, tutto da rifare. Secondo una perizia di parte richiesta dalla famiglia Stasi, quello trovato sotto le unghie della vittima non sarebbe il DNA di Alberto
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Delitto di Garlasco, tutto da rifare. Ad affermarlo è Elisabetta Rigabò, la madre di Alberto Stasi, unico imputato per il delitto della giovane studentessa Chiara Poggi, e che per questo era stato già condannato a 16 anni di reclusione. Secondo la perizia di parte dalla famiglia Stasi, il profilo del DNA ritrovato sotto le unghie della vittima non sarebbe quello dell’imputato ma apparterrebbe ad un altro individuo.
A condurre questa ulteriore perizia è stato un genetista incaricato dagli avvocati dello studio legale Giarda le cui conclusioni, se venissero confermate dalle indagini della polizia, aprirebbero un nuovo, clamoroso scenario nel delitto di Garlasco, che alleggerirebbe notevolmente la posizione di Stasi, portando ad una revisione ulteriore del processo. Le tracce che sono il fulcro di questa nuova perizia sono sempre state presenti tra le prove a carico dell’imputato, ma non era stato possibile esaminarle per intero, a quanto pare. Nell’esame delle stesse era già emerso che solo 5 dei 9 marcatori necessari per un’identificazione erano presenti, e quindi la corrispondenza tra questo DNA e quello di Alberto Stasi non era del tutto certa.
Molte incongruenze e anomalie
Chiara Poggi venne trovata morta nella sua casa di Garlasco il 13 agosto del 2007, ed era stato proprio il fidanzato, Alberto, a ritrovarla, dopo essersi recato in casa della ragazza allarmato perché non gli rispondeva a telefono da parecchie ore. Non venne rinvenuta alcuna arma del delitto, ma le prove a carico del ragazzo erano sufficienti per una condanna. Le più forti sono rappresentate dalle scarpe e dalla bicicletta nera.
Le scarpe sono quelle che l’imputato indossava al momento del ritrovamento, che avrebbero dovuto essere sporche del sangue di Chiara, sparso sul pavimento, e che invece erano completamente pulite. La bicicletta nera da donna, oggetto di una delle testimonianze chiave del delitto di Garlasco, che sarebbe stata vista davanti alla villetta a partire dalle 9:10, per un totale di 20 minuti.
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