25 Novembre 2020 - 19:30

Diego Armando Maradona, il “barrilete cosmico” di Messico ’86

maradona

Messico ’86, il punto più alto della storia di Diego Armando Maradona con la maglia della sua Argentina. Dalla Mano de Dios all’assist in Finale, passando per il gol del secolo, la firma del Pibe sul Mondiale più iconico di sempre

C’è sempre qualcosa di speciale nel calcio sudamericano e soprattutto nelle voci che lo narrano. Le telecronache in particolare sono paragonabili a poesie, ti fanno vivere il momento anche a migliaia di chilometri di distanza e rendono magia le gesta più iconiche. L’emblema della narrazione sportiva del Sud America è sicuramente quella di Victor Hugo Morales, cresciuto in una vivace Montevideo ma legato per sempre all’Argentina e al suo fuoriclasse più splendente: Diego Armando Maradona.

Barrilete Cosmicoè la descrizione che Morales da di Maradona dopo il “gol del secolo” all’Inghilterra nel Mondiale di Messico ’86. Una descrizione che è possibile solo ai sudamericani, un popolo che è capace di narrare gli avvenimenti in un modo unico e mistico. El Dies ha attraversato effettivamente il Mondiale messicano come un aquilone cosmico e lo ha vinto non solo come calciatore capitano della sua Nazionale ma come simbolo di un intero popolo. La doppietta agli inglesi arriva a breve distanza dalle Falkland e la vittoria dell’albiceleste, che non potrà mai far tornare in vita i morti di quella maledetta guerra, ha però un sapore di rivincita per un’intera Nazione che ancora piange quegli anni maledetti.

La grandezza di Diego non sta però nei due gol alla Nazionale di Sua Maestà nei quarti di finale ma in tutto quello che fa e che rappresenta per i suoi compagni in Finale. Avversaria la Germania, la Nazionale più difficile da affrontare per antonomasia. Avanti di due gol, l’Argentina si fa rimontare ma poi arriva lui. E non può che arrivare lui. Non segna ma fa qualcosa di ancora più speciale, fa capire perché non è solo il calciatore più forte di sempre ma anche il compagno più speciale. Attira tutta la difesa teutonica su di se e poi manda in porta Burruchaga che segna e regala la vittoria all’Argentina. Ma è la vittoria di Diego: l’uomo del popolo, l’uomo del riscatto dei deboli e degli sconfitti, l’uomo del calcio. E oggi per celebrarlo ci tornano utili le parole di Morales. Se esiste Maradona alloraGracias Dios, por el fùtbol, por Maradona“.