9 Febbraio 2020 - 11:52

Diodato vince Sanremo 2020: ecco perché “Fai rumore” ha convinto tutti

Diodato Sanremo 2021 un'altra estate

Diodato è il vincitore assoluto della 70esima edizione del Festival di Sanremo. Il cantautore pugliese lascia dietro Gabbani e i Pinguini Tattici nucleari. La sua “Fai rumore” ha convinto proprio tutti, ecco perché

“In un mondo di John e di Paul” è lui Ringo Starr. Per dirla alla Pinguini Tattici nucleari, Diodato l’ha spuntata così. Non era certamente tra i favoriti alla vittoria e in fase di rodaggio della kermesse, quello di Diodato non era un nome da podio. Non perché la sua “Fai rumore” non fosse all’altezza, anzi, semplicemente perché quella di Diodato non era una quota da bookmakers.

Quanto ci è piaciuto stupirci sera dopo sera? Vedendolo sbaragliare la concorrenza dei grandi del pop e di stelle provenienti dal mondo dei Talent? In un Festival di Sanremo in cui a giocarsela erano lo stile, la provenienza artistica e la notorietà, ha trionfato chi è rimasto paradossalmente dietro le quinte, proprio come insegnano i Pinguini Tattici nucleari con la loro “Ringo Starr“.

Eppure Diodato seppur meno noto di molti altri artisti in gara, giunto alla sua terza partecipazione, la vittoria l’ha conquistata, forse senza far rumore, ma mettendo d’accordo proprio tutti. Il premio della Critica Mia Martini e il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla sono stati assegnati al cantautore che ha fatto incetta di riconoscimenti. Un trionfo meritato che ha anche parzialmente sedato qualche polemica di troppo.

Nel Sanremo in cui a detta di Rosario Fiorello “è tutta colpa di Amadeus” ad avere la meglio è un giovanotto classe 81′ che si era fatto conoscere con “Babilonia” per la categoria giovani nel 2014. Quel ragazzo dalla faccia pulita e una timbrica da brividi all’Ariston ci era tornato anche nel 2018 in coppia con Roy Paci, portando “Adesso“. La critica aveva già apprezzato l’intensità vocale di Diodato, ma noi ce ne eravamo accorti? Bisognava aspettare il Sanremo 2020, dove venti va letto due volte attaccato, per far si che iniziasse l’era Diodato.

Ad anticipare questo nuovo capitolo musicale ci aveva già pensato la hit radiofonica “Che vita meravigliosa” che da settimane cullava le nostre orecchie in macchina, al supermercato, in un centro commerciale, nello studio di un dentista. Senza che il panorama pop e cantautorale se ne accorgesse, Diodato si era già insinuato nelle nostre teste, toccando anche il cuore di qualcuno.

I gusti son gusti, su quello non si discute, ma finalmente a vincere Sanremo è una canzone sanremese. “Fai rumore” ha una melodia centrata, per niente scontata, ha un testo importante e una esemplare interpretazione. Non si offendessero i sostenitori del cosiddetto “Festival contemporaneo” perché essere classici non vuol dire essere demodè.

La vittoria di Diodato e della sua “Fai rumore” si presenta come la chiosa perfetta di un’edizione che ha cercato di mettere d’accordo tutti da un punto di vista di “genere” ma che ha visto trionfare la tradizione, dove tradizione conicide con bellezza, nel senso più pop e attuale del termine.