26 Maggio 2020 - 12:12

Diritti Tv, diretta gol in chiaro: Mediaset è disponibile

Serie A

Spadafora ha riproposto l’idea delle partite in chiaro, la Rai:”Così avvantaggia le pay tv”. Oggi i club di Serie A pronti al decreto ingiuntivo

Con la sempre più probabile ripresa del Campionato di Serie A, ritorna al centro della discussione il tema dei diritti tv. Il ministro Spadafora, infatti, come tre mesi in occasione di Juventus-Inter ha proposto di nuovo di trasmettere in chiaro alcune partite del campionato. Una diretta gol gratuita come è stata fatta in Germania.

“Partite visibili in chiaro? In molti mi hanno chiesto di fare come in Germaniadichiara il ministro –  dove c’è diretta gol visibile gratuitamente. Dovremmo pensarci anche in Italia, questo eviterebbe assembramenti ad esempio al bar, considerando che gli stadi sono a porte chiuse. Io sono disponibile”

La Lega di Serie A, oggi come tre mesi fa però fa presente al governo che per trasmettere le partite in chiaro, anche nella formula “spezzatino”, servirebbe un decreto apposito del governo che modifichi la legge Melandri. Il bando assegnato a Sky e Dazn per il diritto di trasmettere a pagamento le partite di Serie A non prende infatti in considerazione l’ipotesi della trasmissione in chiaro.

Si tratta, quindi di diritti tv, quelli per la visione gratuita, che non sono mai stati venduti. Se la Serie A decidesse di cedere una o più partite per la visione gratuita a una qualsiasi televisione, le concorrenti potrebbero fare ricorso per turbativa di concorrenza. A marzo fu Mediaset a mandare lettere di fuoco alla Serie A, nel quale si diffidava l’idea della trasmissione in chiaro. Oggi invece a protestare sonol’Usigrai, il Cdr e il Fiduciario di Milano di Rai Sport.

Rai Sport che in un comunicato scrive:“Se si deroga alla legge Melandri aprendo i diritti tv criptati e autorizzandone la trasmissione in chiaro, allora bisogna aprire anche i diritti tv a tutti gli operatori televisivi. Altrimenti si darebbe un ingiusto vantaggio alle pay tv che si troverebbero ad avere un pubblico potenziale moltiplicato con palese vantaggio dal punto di vista pubblicitario e d’immagine. Quindi la proposta del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha senso solo se redistribuisce i diritti a tutti. Altrimenti si rischierebbe una gravissima violazione delle regole della concorrenza”.