16 Gennaio 2016 - 20:02

Doctor Who – 9×02 “Il famiglio della strega” – Recensione

Recensione della seconda parte dell’entusiasmante premiere della nona stagione di Doctor Who, intitolata “Il Famiglio della Strega”

[ads1]Ora che Clara e Missy sono state apparentemente uccise dai Dalek assieme al Tardis, il Dottore deve affrontare un Davros pentito e moribondo. Come affronterà tutto ciò Twelve, consapevole di essere privo di armi e sul suolo dei suoi storici nemici? Scopriamolo insieme.

LA TRAMA

Missy e Clara, sfuggite al raggio mortale dei Dalek grazie ad un teletrasportatore portatile attivatosi proprio a causa dell’energia del raggio (nel medesimo modo in cui Missy è riuscita a scampare alla disintegrazione nel finale dell’ottava stagione), sono pronte a tornare nella città dei Dalek per salvare il Dottore,

poster ufficiale dell'episodio

Poster ufficiale dell’episodio

percorrendo le fogne dove vengono lasciati a putrefare i nemici del Dottore troppo vecchi. Missy attira e uccide un Dalek, nella cui corazza viene nascosta Clara. Nel frattempo il Dottore ruba, solo per poco, la corazza di Davros. Il creatore dei Dalek lo riporta nella sua stanza e gli dice di essere animato da buone intenzioni: desidera che, dopo tante battaglie, almeno una volta i due stiano dalla stessa parte. Il Dottore trasferisce parte della sua energia rigenerativa nel macchinario che tiene in vita Davros per consentirgli di aprire gli occhi e vedere la sua ultima alba. Il tutto si svela un trucco per rubare l’energia al Dottore e trasferirla a tutti i Dalek del pianeta. Il Dottore però aveva già intuito il piano di Dravos, così trasferisce l’energia anche nelle fogne in cui giacciono i resti dei Dalek, che risalgono in superficie per attaccare i Dalek viventi e distruggendo la città. Riunito con Missy, il Dottore incontra Clara nelle spoglie del Dalek. Missy prova a farla uccidere dal Dottore, ma lui la riconosce per via della parola pietà pronunciata dal falso Dalek.

Abbandonata Missy nella città in rovina, il Dottore capisce di aver inserito lui stesso la parola nel lessico del Dalek: torna così indietro dal piccolo Davros sul campo di battaglia, non per ucciderlo, ma per insegnargli cos’è la pietà.

RECENSIONE

Il secondo episodio della nuova serie si apre con una rivelazione: Clara e Missy sono in realtà vive e vegete, pronte a salvare, paradossalmente, un Dottore completamente indifeso. Egli è ancora nella stanza di

Davros, acerrimo nemico del Dottore

Davros, acerrimo nemico del Dottore

Davros che, apparentemente  pentito di tutto l’orrore che egli ha causato tramite la creazione dei Dalek, chiede umilmente scusa al Dottore e gli chiede un unico, semplice desiderio: guardare, con i propri occhi stanchi, un’ultima alba. Il discorso tra i due, filosoficamente emozionante e adattissimo a riassumere tutta la storia del rapporto tra i due nemici, non può far altro che indurre i ricordi di coloro che hanno visto la serie classica, al loro primo incontro in “Genesys of the Daleks”. Sembra quasi che tutto si stia concludendo così, con un acerrimo nemico che si mette a nudo e mostra tutte le sue sofferenze, facendoci rendere conto che sotto quel volto deformato non vi è nient’altro che il fantasma di un bimbo indifeso. Ma in Doctor Who, come ormai ben sappiamo, nulla è come sembra: il Dottore è stato ingannato nuovamente da una persona senza scrupoli e completamente priva di qualsiasi forma di sentimento. Eppure sembra assurdo che un genio come lui si sia fatto trascinare dagli eventi, sia divenuto talmente vulnerabile da cadere nella pericolosa tela di un essere immondo… ed è così che, infatti, scopriamo che il Dottore aveva, come sempre, calcolato ogni singola mossa e il castello costruito così abilmente da Davros cede nuovamente, questa volta ancor più delle occasioni precedenti. Assistiamo così ad uno scontro tra membri della stessa razza, la faccia della stessa medaglia che, essendo appunto identici in tutto e per tutto, si scontrano in maniera talmente violenta e priva di scrupoli da danneggiare irrimediabilmente entrambi. 

MISSY E CLARA

Guest Star anche in questo episodio, Missy mostra nuovamente le sue intenzioni: cercare di distruggere il

Clara, imprigionata nel corpo di un Dalek, viene salvata dal dottore

Clara, imprigionata nel corpo di un Dalek, viene salvata dal dottore

suo migliore amico, per il quale prova un connubio di amore ed odio sempre maggiori. Cerca, allora, dopo un’apparente alleanza, di far uccidere Clara dal dottore stesso, sottovalutando il rapporto ormai instaurato tra Twelve e la sua compagna di viaggi.

“Pietà.” Questa è la parola cardine dell’episodio. Si può provare pietà anche quando si è mossi dall’odio più profondo e recondito? Può, un Dalek, creatura appositamente creata per odiare tutto ciò che non assomiglia a sé stessi provare altri sentimenti? Forse si. Ed è Clara a dimostrarlo. Rinchiusa all’interno della corazza di un Dalek (identica situazione con cui abbiamo conosciuto la ragazza in “Il Manicomio dei Dalek”), Clara chiede pietà. In questo modo emerge il diabolico piano del Maestro ed il Dottore l’abbandona nel pianeta in distruzione. 

IL FINALE

Il dottore insegna ad un piccolo Davros cosa significhi provare pietà verso il prossimo.

Il dottore insegna a un piccolo Davros cosa significhi provare pietà verso il prossimo.

Ma com’è possibile che un Dalek abbia potuto pronunciare tale parola? Pur avendo tutta la determinazione possibile, Clara non avrebbe potuto farlo. Così il dottore si rende conto di esser sempre stato lui il manipolatore della vicenda. Torna nuovamente da un Davros bambino, al quale aveva rifiutato un aiuto e pronuncia la parola

“STERMINARE”, riportandoci così alla scena finale dell’episodio 1. Gli intenti del Dottore, però, non sono mai stati distruttivi. Non è nella sua natura. Lui è il dottore… e salva le persone. Anche quando è consapevole che sia troppo tardi. Il piccolo Davros, nonostante sia destinato a divenire uno scienziato senza scrupoli, può ancora essere, almeno in parte, salvato.

E con Twelve che insegna a Davros cosa significhi il termine pietà si chiude questa epica premiere, che introduce una delle stagioni più memorabili della nuova serie di Doctor Who, portandoci a riflettere sulla natura di ogni azione, benevola o malevola che sia.

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