14 Giugno 2021 - 10:00

Ebola: che tipo di malattia è, le cause scatenanti e le cure possibili

ebola

La Malattia da virus Ebola (EVD) è una malattia gravissima, spesso fatale. Non esistono cure specifiche ma da qualche anno è in commercio un vaccino molto promettente

Tante volte ne abbiamo sentito parlare, e ogni tanto torna agli onori della cronaca a causa di focolai devastanti in Africa. È la Malattia da virus Ebola, una malattia grave e spesso fatale per l’uomo, causata dal virus ebola. Sebbene non esista in Europa, è capitato che operatori sanitari e umanitari rimanessero contagiati durante il loro servizio nei luoghi colpiti. Spesso rimettendoci la vita.

Che cos’è e come si contrae

La Malattia da virus Ebola, stando a quanto riportato dall’OMS, è causata da virus appartenenti alla famiglia dei Filoviridae, meglio noti come filovirus, a causa della tipica forma filamentosa. Sono virus a RNA (retrovirus): significa che il loro patrimonio genetico è costituito da RNA invece che da DNA. Appartengono a questa tipologia anche l’HIV e i Coronavirus. Gli scienziati hanno identificato sei specie differenti di virus ebola.

Il contagio avviene mediante contatto diretto con organi, sangue, saliva, urine e altri fluidi biologici di soggetti infetti, siano essi vivi o morti. Il contagio può avvenire anche indirettamente in ambienti contaminati. In Africa si sono verificate le epidemie di Ebola più devastanti. Il virus colpisce principalmente uomo e altri primati, ma può essere rinvenuto anche nei pipistrelli da frutta.

I sintomi

L’incubazione può durare dai 2 ai 21 giorni. La malattia esordisce in forma acuta, con febbre, astenia, mialgie, atralgie e cefalea. Con il progredire della malattia possono comparire nausea e vomito, ma anche anoressia e diarrea emorragica. La prima fase, detta prodromica, dura circa una decina di giorni. L’evoluzione della malattia comporta danni agli organi interni, con alterazioni della funzione renale, respiratoria, gastrointestinale e nervosa centrale. Una delle caratteristiche più terribili della Malattia da virus Ebola, che in passato le è valsa la triste nomea di febbre emorragica, sono appunto le emorragie.

Le emorragie si presentano in circa la metà dei pazienti, dopo una settimana dall’esordio della malattia, e possono essere sia esterne che interne. A seconda delle specie di ebolavirus, la letalità oscilla tra il 25% e il 90%. Sono valori terribili. Riconoscere la malattina nella fase prodromica può essere molto difficile, a causa dei tanti sintomi aspecifici. Tuttavia, il contesto geografico ed epidemico possono aiutare molto. In ogni caso sono necessari specifici test di laboratorio per identificare la malattia con certezza.

Trattamenti e prevenzione

Purtroppo non esistono cure specifiche per questa malattia, sebbene siano allo studio molti farmaci e terapie di supporto. Discorso diverso sul fronte vaccini: un vaccino sperimentale ha dato ottimi risultati durante uno studio in Guinea del 2015. Per questo motivo, il vaccino, denominato rVSV-ZEBOV ha trovato impiego durante l’epidemia di Ebola del 2018-2019 in Congo. La prevenzione resta l’arma più efficace e bisogna:

  • rispettare le norme igienico-sanitarie;
  • identificare tempestivamente i contagi;
  • isolare i contagiati;
  • dotare il personale sanitario di DPI e attrezzature idonee;

In altre parole, per contenere la diffusione dell’Ebola occorrono ferrei protocolli di isolamento dei malati dal resto della popolazione e l’utilizzo di tute, guanti, macherine e tutto l’occorrente per isolare gli operatori sanitari dal resto del mondo. I filovirus resistono per giorni anche in materiale biologico secco (sangue e urine), sono sensibili alle alte temperature e ai disinfettanti, ma non alle basse temperature, che non inattivano questi virus.