18 Febbraio 2019 - 14:03

Elezioni Europee, i sondaggi parlano chiaro: c’è il boom sovranista

Elezioni regionali, sondaggi

I primi sondaggi per le Elezioni Europee premiano il Partito Popolare Europeo. La Lega potrebbe essere il partito con più eletti

Tutto come previsto. Secondo le prime proiezioni pubblicate dall’Europarlamento in vista delle Elezioni Europee, il Partito Popolare Europeo dovrebbe essere quasi sicuramente la prima forza politica nel prossimo Parlamento, portando a Strasburgo un battaglione di 183 deputati, ma con una perdita di 34 deputati rispetto agli attuali 217.

Prima forza che potrebbe essere seguita proprio dal cosiddetto blocco sovranista. Che non si presenta unito, ma che potrebbe ottenere, stando alle proiezioni, 153 seggi mettendo insieme tutti i tre gruppi parlamentari euroscettici. Un’incredibile ascesa da parte del blocco che sta “rivoluzionando” l’Europa.
L’Europa Delle Nazioni E Delle Libertà, gruppo a cui appartiene la Lega, dovrebbe ottenere quasi certamente 59 seggi, i Conservatori e riformisti europei (gruppo parlamentare cui appartiene Fratelli d’Italia) 51 seggi. Mentre l’Europa della libertà e della democrazia diretta (a cui appartiene il Movimento 5 Stelle) potrebbe avere 43 seggi.

In questo modo, i rappresentanti della Lega dovrebbero passare da 6 a 27, diventando così la seconda forza più grande dell’Europarlamento dopo la CDU di Angela Merkel. Per Maggio, le proiezioni del Parlamento Europeo parlano invece di un Movimento 5 Stelle con 22 deputati, otto in più rispetto agli attuali.

A sinistra, il gruppo dei Socialisti&Democratici (S&D) dovrebbe confermarsi quale seconda forza e ottenere 135 seggi. Per i socialdemocratici si tratta di un crollo di rappresentanti, visto che vedrebbe un calo di 51 deputati rispetto ai 186 attuali.

Il numero dei seggi calerà drasticamente, per causa della Brexit. Infatti, non saranno più 751, ma si ridimensioneranno a 705. A questo punto, le Elezioni Europee, o almeno i suoi sondaggi, parlano abbastanza chiaro: il boom sovranista è vicino.

Un’Europa sempre più pendente a destra

Ormai, il clima è chiaro. Non c’è più spazio per le istituzioni democratiche, non ci si può più nemmeno dichiarare progressista. La cosa che desta più preoccupazione è che anche le stesse “rivoluzioni”, ormai, sono pilotate palesemente dalla parte più conservatrice del Parlamento Europeo. Infatti, non a tutti è sfuggito il recente episodio che ha coinvolto i “gilet gialli“.

Questi ultimi, infatti, sono rei di aver insultato il filosofo Alain Finkielkraut. “Sporco ebreo“, “sporco sionista“, “la Francia è dei francesi“, “Palestina” e “Il popolo ti punirà” sono stati gli insulti più quotati diretti al mecenate, che ha ricevuto degli insulti francamente indecorosi. Inutile dire che questo episodio accentua ulteriormente la non credibilità del movimento in vista delle Elezioni Europee. Un movimento che prende una strada precisa, e non è la strada che tutti si aspettavano.

Dunque, a questo punto, se sia il sistema pende verso l’ala conservatrice, e anche l’ala anti-sistema pende dalla stessa parte, di che rivoluzione si parla? Questa è un’Europa che prende palesemente la strada prestabilita, ed è una strada che, inevitabilmente, si dirige verso destra.