9 Luglio 2021 - 11:43

Élite, la quarta stagione è (ancora) più hot delle precedenti: la recensione

Elite 4

Élite, la serie spagnola targata Netflix, debutta sulla piattaforma streaming con la quarta stagione. Ma lascia un po’ di amaro in bocca: la recensione

Puntavamo molto su questa quarta stagione di Élite, visti i precedenti. Dopo le varie storie intrecciate di studenti, insegnanti e genitori con una vita al top, quest’ultima stagione ha un po’ deluso le aspettative. Un filo conduttore privo di senso, personaggi spuntati dal nulla e mai ben definiti, scene prevalentemente hot. Un complesso di immagini e dialoghi no-sense che lasciano con un’unica domanda: perchè? Una serie di errori dunque che fanno ricadere nella diffidenza dalle produzioni ispaniche. Ma andiamo con ordine.

La trama della quarta stagione di Élite si apre con un nuovo delitto: una ragazza apparentemente morta viene ritrovata sulla superficie di un lago antistante ad un lussuoso locale in cui qualche ora prima si è svolta una festa in pieno stile Gatsby. Un flash forward che ricorda l’assassinio di Polo e Marina. Seguono poi le varie indagini, e i vari interrogatori. Ma è la presentazione dei nuovi personaggi, con un passo indietro, che fa già storcere qualche naso.

I nuovi membri de Las Encinas non piacciono quasi a nessuno: Benjamin, un ricco amministratore delegato che affonda i suoi artigli socialisti nella direzione della scuola. I suoi figli Ari, una nuotatrice provetta, snob e capricciosa, Patrick, dall’aspetto angelico, ma con un atteggiamento da vero badboy e Mencìa, la figlia più piccola e più sveglia (lo dice lei) dei tre. Con un trauma alle spalle, la famiglia creerà non pochi problemi a tutti i vecchi personaggi della storia. Un po’ di pepe ci voleva in effetti, dopo l’abbandono di alcune stelle indimenticabili della serie: dopo aver salutato Nadja, Lucrezia, Carla e Valerio, sono pochi i personaggi degni di nota rimasti.

Ma passiamo alla criticità maggiore: se la componente hot nelle prime stagioni era alquanto persistente, nell’ultima stagione di Élite, il sesso è praticamente dappertutto. A scuola, alle feste, in casa, persino in video registrati di nascosto. La passione scoppia per tutti e tra tutti, con i dovuti effetti collaterali: la storia tra Ander e Omar infatti, con l’arrivo di un terzo incomodo, sembrerà traballare per tutta la stagione. Anche Nadja e Gùzman attraverseranno il loro periodo no, a causa della distanza che intercorre tra New York e Madrid.

Ma oltre ai vecchi amori, ne sbocceranno di nuovi per Samuel e Rebeka, merito (o colpa) dei nuovi personaggi. Purtroppo, oltre alle scene erotiche e alle questioni sentimentali, poco altro riempie i 40 minuti a puntata degli 8 episodi complessivi. Anche l’arrivo di un principe francese nella scuola sembra non fare alcuna differenza, dato il suo passato da presunto stupratore. Intreccio e nuovi personaggi perdono di gran lunga contro le stagioni precedenti, ricche di dinamiche intriganti, capaci di lasciare lo spettatore in uno stato suspence perenne.

Inoltre dal finale sembrerebbe quasi obbligatoria anche una quinta stagione. Si spera solo che i creatori rinsaviscano e articolino storie e protagonisti meglio di come ideano le scene hot.