Euro 2016, gir. B: gioia Galles, beffa Inghilterra
Euro 2016, prima giornata Girone B: la Russia pareggia al 92′ una partita dominata dall’Inghilterra. Il Galles piega 2-1 la Slovacchia e vola al primo posto
[ads1] La prima giornata del Girone B di Euro 2016 ci consegna una parziale vittoria della Gran Bretagna sull’Est Europa, in un raggruppamento che si conferma essere molto equilibrato: il Galles conquista il primo, storico, successo agli Europei, battendo 2-1 la Slovacchia grazie alle reti della stella Bale e di Robson-Kanu, mente l’Inghilterra chiude con un amarissimo 1-1 contro la Russia una partita dominata per più di 70′. Decide la rete al 92′ del veterano Berezutski, che pareggia la punizione magistrale dell’inglese Dier, lasciando aperto ogni possibile scenario nella classifica del gruppo B. E giovedì c’è il derby Inghilterra-Galles…
INGHILTERRA-RUSSIA 1-1 – Delusione, rabbia, beffa. Tre parole per descrivere la grande amarezza che l’1-1 di Marsiglia lascia in bocca all’Inghilterra, mentre sugli spalti il ritorno degli Hooligans (sempre ammesso che se ne fossero mai andati) porta a compimento la guerriglia degli ultimi giorni. Sul campo, la rete al 92′ del russo Berezutski getta una piccola ombra sulla bellissima partita dell’Inghilterra, ma comunque non compromette nessun discorso per il primo posto, per ora in mano al Galles. La giovane Inghilterra (la squadra con l’età media più bassa di Euro 2016) paga qualche errore di inesperienza e le incertezze di Hodgson (il CT più vecchio di Euro 2016), come l’intestardirsi con l’irritante Sterling, l’inspiegabile scelta di far battere i piazzati al centravanti Kane, o il mancato ricorso a Vardy. Però i Three Lions visti al Velodrome di Marsiglia sono la miglior versione della nazionale inglese degli ultimi anni, e quello contro la Russia può esser anche considerato un incidente di percorso salutare.
Il 4-3-2-1 di partenza di Hodgson si dimostra fin da subito uno schieramento intelligente, propenso a stanare una Russia intenzionata più a non prenderle che a darle. Lo spostamento di Rooney sulla linea dei centrocampisti, insieme a Dier e al visionario Alli, con Sterling e Lallana alle spalle di Kane unica punta, è una scelta assolutamente futuribile, vista la fluidità della manovra espressa dagli inglesi, che con un gioco sulle fasce molto veloce e ficcante (positiva la prova della coppia di esterni del Tottenham Walker-Rose) ha messo alle corde la squadra di Lutski, affidatosi esclusivamente alla fisicità di Dzyuba lì davanti, con Kokorin e Smolov sacrificati in compiti difensivi. Il primo tempo e gran parte della ripresa sono interamente nel segno dell’Inghilterra, cui però difetta la concretezza negli ultimi sedici metri: l’unica palla-goal pericolosa capita sulla testa del centrale Smalling, che da calcio d’angolo alza troppo il mirino. Nella ripresa, il ritmo imposto alla partita dall’Inghilterra cala un po’, così come la lucidità di Alli e soprattutto Sterling, insieme al sangue freddo di Dier, che per poco non rischia l’autorete (attento Hart). L’Inghilterra torna a vivere di folate, come quella che a metà ripresa porta Rooney a colpire la traversa: sgroppata sulla sinistra di Rose, cross basso per l’accorrente Capitano, che chiama Akinfeev a una super parata in collaborazione con la barra trasversale. E’ la scintilla che rianima il ruggito dei Tre Leoni, che finalmente passano al 73′: Dier scarica di rabbia una punizione dal limite alle spalle di Akinfeev, liberando finalmente l’urlo del popolo di Sua Maestà. L’errore grave, però, dell’Inghilterra è lasciare alla Russia l’opportunità di farsi avanti con la forza della disperazione, senza affondare il colpo del KO. Hodgson tira fuori all’87’ Sterling per Milner, e Rooney per Wilshere (78′), ma i cambi sembrano ormai tardivi: con gli ingressi di Glushakov, Shirokov e Mamaev la Russia ha ripreso coraggio, costringendo l’Inghilterra nella per lei innaturale posizione di difesa. Errore pagato a caro prezzo quando fa più male: al 92′ Schennikov pennella una traiettoria arcuata sulla testa del difensore Berezutski, che beffa Hart e tutta la nazionale inglese. Alla fine è un pari che lascia vive tutte e due, ma soprattutto all’Inghilterra servirà più cinismo per confermarsi outsider numero uno di Euro 2016.
GALLES-SLOVACCHIA 2-1 – Di tutt’altro tenore l’esordio del Galles a Euro 2016: la piccola nazionale britannica batte 2-1 la Slovacchia a Bordeaux e vince la prima partita della sua storia agli Europei. Il marchio è quello di Gareth Bale, il campione capace di trasformare una squadra normale nello spauracchio che farebbe bene a temere anche l’acerrima nemica Inghilterra. Il fuoriclasse del Real Madrid oscura la pur dignitosa prova di Hamsik e della sua Slovacchia, la quale conferma il pronostico di squadra meno attrezzata del Girone B di Euro 2016. La Slovacchia del CT Kozak è formazione solida, cui però non basta il talento del suo capitano per mascherare evidenti limiti tecnici. D’altro canto, invece, il CT del Galles Coleman può contare su un 3-4-2-1 che sa alternare il classico kick & rush alla maniera britannica e un più moderno gioco veloce sugli esterni, che trova nel talento di Bale il suo compimento. Con una squadra composta prevalentemente di giocatori di Premier, Coleman può mettere il proprio campione nelle condizioni di trascinare il suo Paese verso soddisfazioni che parevano impronosticabili fino a ieri.
La prima occasione è di marca slovacca, con l’incursione di Hamsik nella difesa gallese, stoppata solo dal provvidenziale intervento di Davies un metro prima della linea di porta. Ma la firma d’autore sul match di Gareth Bale arriva al 10′, con una punizione che fulmina il non perfetto portiere slovacco Kozacik. E’ il lampo che illumina una partita molto fisica, a tratti anche nervosa e piena di falli, come quello di Skrtel sul capitano gallese Williams: solo per l’arbitro svedese Moen non è rigore. Nella ripresa il Galles scende d’intensità, dopo un primo tempo giocato col coltello trai denti. Hamsik ne approfitta per far lievitare il livello del suo gioco e di pari passo anche della sua squadra: al 61′ Mak serve Duda al centro dell’area per l’1-1 parziale. La squadra di Kozak riprende coraggio, e si fa pericolosa proprio col capitano del Napoli, ma la resistenza dei britannici è strenua (non c’era da aspettarsi niente di meno). Coleman passa alle contromosse, inserendo Ledley e Robson-Kanu e facendo appello a tutta la qualità di Ramsey (lezioso ma estremamente generoso) e Bale per rimettersi in carreggiata. Ed è proprio Robson-Kanu all’81’ a mettere la firma sullo storico successo dei Dragons: giocata illuminante nello stretto di Ramsey, che arma il tiro del centravanti del Reading, sporco ma velenoso quanto basta per battere Kozacik. Al fischio finale a gioire è tutto il Galles, che arriva allo scontro diretto di giovedì con l’Inghilterra in un’inaspettata posizione di forza, e col ruolo di possibile sorpresa di Euro 2016 sulle spalle.
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