22 Febbraio 2018 - 11:51

Fabio Fulco parla della fine della relazione con Cristina Chiabotto

fabio fulco

Fabio Fulco torna a parlare della fine della sua relazione con Cristina Chiabotto in un’intervista al settimanale Oggi: “L’oggetto della mia sofferenza è esistito soprattutto nella mia immaginazione, era la proiezione di qualcuno che oggi so che non esiste”

Fabio Fulco in un’intervista rilasciata al settimanale Oggi parla della sua rottura con Cristina Chiabotto. Sebbene all’inizio i due sembrassero essersi lasciati senza alcun rancore, oggi le cose sembrano cambiare. Forti le parole che Fulco riserva alla sua ex fiamma.

La fine della loro lunga relazione è una ferita ancora aperta per lui, che prova a metabolizzare la fine di 9 anni d’amore e di sogni. Sembrava che dovessero convolare a nozze ed invece tutto è svanito improvvisamente senza, ancora, alcune dichiarazioni pubbliche da parte della showgirl.

Le parole di Fabio Fulco

Non c’è davvero nulla o nessuno da ricordare. E’ una ferita profonda quella che ho, non si rimargina ancora. Sono scappato in Cina..me ne sono andato dall’altra parte del mondo, dove il telefono manco prendeva, con l’intento di metabolizzare.” Continua “Era importante per me capire per cosa soffrivo. L’oggetto della mia sofferenza è esistito soprattutto nella mia immaginazione. Quella donna che avevo idealizzato non esiste.” Il suo sogno è quello di incontrare una persona che lo ami davvero e per tutta la vita per poter costruire una famiglia con delle basi solide come quella dei suoi nonni o dei suoi genitori

Cosa incuriosisce i fan?

La showgirl 16 ore fa ha pubblicato uno scatto sul suo profilo Instagram in cui veste tutta la sua femminilità. I suoi seguaci stanno provando ad interpretare quella foto che per loro ha qualcosa di strano (anche se appare come un normale scatto di lavoro) ed ecco che tartassano la bella Chiabotto con mille domande a cui però la showgirl ancora non risponde. Chissà se prima o poi dirà la sua anche sulla rottura della sua relazione con Fabio Fulco.

 

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