2 Marzo 2017 - 13:13

Fabio Quagliarella racconta la verità a Le Iene

Fabio Quagliarella

Dopo le rivelazioni in diretta su Sky, finalmente Fabio Quagliarella ha raccontato a Le Iene la verità sulla vicenda che gli ha avvelenato la vita per 5 anni

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E’ commovente vedere un calciatore sciogliersi in calde lacrime di nostalgia pensando alla maglia che non ha potuto onorare fino in fondo. Il calciatore di cui parliamo è Fabio Quagliarella, la maglia è quella del Napoli, che il campione stabiese tradì dopo solo una stagione per passare alla Juventus.

Ma non è così che sono andati i fatti. A raccontarlo è l’attaccante della Samp, che in una lunga intervista alla Iena Giulio Golia ha spiegato nel dettaglio cosa è accaduto, collegando direttamente la sua improvvisa partenza da Napoli alla terrificante esperienza di stalking che stava vivendo in quel periodo, e di cui può finalmente parlare apertamente.

Quando Quagliarella lasciò Napoli, la colpa non fu sua, non stava inseguendo i soldi e il prestigio come poi ha fatto Gonzalo Higuain lo scorso anno. Lui fu ceduto, fu lui a subirlo il tradimento, e tutto questo faceva parte del piano dello stalker che lo aveva preso di mira e che aveva tessuto attorno a lui una rete di infamie talmente pesanti da spingere il Presidente De Laurentis a liberarsi di un elemento così indegno, senza neanche un confronto con lui.

Ma Fabio non poteva parlare della sua vicenda, gli consigliavano sempre il silenzio, e lui seguiva questi consigli perchè si fidava. La persona che lo consigliava in questo modo si sarebbe poi rivelata la fonte dei suoi guai, il responsabile della campagna di odio che lo portò via da Napoli e costrinse lui e la sua famiglia a vivere nel terrore per 5 anni.

Raffaele Piccolo, lo stalker, è un uomo dello Stato, membro della Polizia Postale, ma è anche una persona che ha portato le proprie frustrazioni fuori dal suo piccolo mondo malato, e ha iniziato a perseguitare Fabio Quagliarella e la sua famiglia, tutto senza un perchè.

L’attaccante della Samp si commuove pensando a quello che i tifosi pensarono di lui all’epoca, al fatto che solo ora che Raffaele Piccolo è stato condannato può finalmente parlare, può finalmente confessare quanto il non aver potuto onorare quella maglia sia il suo più grande rimpianto.

Immediatamente sono arrivate le scuse dei tifosi del Napoli, e i messaggi d’affetto per il giocatore sono diventati centinaia, tutti pieni di sincero dispiacere per la sua vicenda e per tutto quello che all’epoca scatenò la sua partenza da Napoli. Sarebbe bello vedere il 34enne Quagliarella concludere la sua carriera con l’unica che ha sempre sentito come la propria maglia. Ma forse rimarrà solo un sogno.

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