18 Ottobre 2017 - 14:24

Fake news veicolate tramite Google Ads, smascherate dal New York Times

Fake News

Fake news smascherate dal New York Times: la piattaforma di annunci pubblicitari di Google se ne serviva per veicolare pubblicità attraverso i siti di fact-checking

In un mondo cibernetico sempre più saturo di fake news, a contribuire c’è anche Google.

Il motore di ricerca più potente al mondo, oltre ad indicizzare le ricerche del web, foto, traduzioni, mappe, shopping, video e programmi si occupa anche di pubblicità e notizie. Notizie che, teoricamente, sono verificate dallo stesso Google tramite appositi siti, i cosiddetti fact-checking sites.

Secondo quanto scoperto dal New York Times, in alcuni di questi siti come PolitiFact e Snopes, nati appositamente per smascherare le bufale online, sono comparsi annunci pubblicitari forniti da Google Ads con titoli esca e dal contenuto falso (tipo Melania Trump che abbandona la Casa Bianca!).

I link di queste inserzioni, a loro volta, indirizzavano gli utenti su pagine web fraudolente. Confondendo gli utenti, facendo loro credere di navigare sui siti sicuri di magazine come Vogue o People, l’obiettivo finale era quello di rifilare pubblicità di alcuni prodotti di bellezza.

Google, riferisce la testata americana, non ha spiegato come mai questi annunci siano finiti sui siti di fact-checking, ma avrebbe chiuso immediatamente gli account da cui sono partite le pubblicità fraudolente appena ricevuta la segnalazione.

Chi Hea Cho, la portavoce di Google, ha rilasciato una dichiarazione riguardo la vicenda: “Come sempre, quando scopriamo pratiche pubblicitarie ingannevoli sulle nostre piattaforme agiamo in fretta, anche sospendendo gli account degli inserzionisti. Inoltre gli editori possono bloccare tipologie specifiche di pubblicità e inserzionisti

 

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