Flat Tax: Salvini e il mistero dei 15 miliardi trovati
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha comunicato di aver trovato i soldi per la flat tax. Di Battista smorza gli entusiasmi, chiedendone la provenienza
Così, di punto in bianco. Un annuncio forte, come al solito sempre puntuale e preciso. Matteo Salvini è tornato sul tema della flat tax, annunciando all’Italia intera di aver trovato i soldi per mettere in atto la misura. Stiamo parlando di ben 15 miliardi di €, che restano comunque effettivamente difficili da trovare, in un Paese in bilico tra la recessione e il salvataggio. E giustamente, dal Movimento 5 Stelle piovono domande sulle modalità con cui verranno trovati questi soldi. In particolare da Alessandro Di Battista.
“Non ci sarà alcuna manovra aggiuntiva, anzi, facciamo subito la Manovra vera. Nessuna tassa in più. A Bruxelles si mettano l’animo in pace, perché la flat tax si farà. Io voglio tagliare le tasse agli italiani, cosa che farò qualunque cosa accada. Nel 2020 non tutti ma tanti italiani pagheranno meno tasse, apriranno nuove imprese e ci saranno più assunzioni. Servono almeno 15 miliardi che sono già trovati. Non è un capriccio della Lega diminuire le tasse alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori. È l’unico modo per far ripartire questo Paese.” ha dichiarato Salvini.
Nel frattempo, però, il “collega” di Governo Di Battista, aiutato anche da Di Maio, picchia duro: “Da parte della Lega c’è l’intenzione di cercare pretesti per far cadere il Governo. Se fossi Luigi Di Maio chiederei a Salvini dove li trova i soldi per il provvedimento.”
Anche lo stesso capo politico del Movimento è sulla stessa lunghezza d’onda: “Per me la manovra di bilancio si può fare anche domani mattina, il tema è che ancora non conosco quale siano le coperture della tassa unica.”
E in effetti è quello che ci domandiamo anche noi: dove prenderà, Salvini, i soldi per un provvedimento che costa l’ira di Dio? Risposta: dagli italiani.
Italiani brava gente, italiani dal cuore d’oro
Tutta la politica di Matteo Salvini, flat tax compresa, si è basata finora su un assunto semplice: l’Italia agli italiani. Gli italiani sempre al primo posto, su tutto. Quegli stessi italiani ora serviranno da vere e proprie cavie per l’esperimento folle di Salvini. Sì, perché la fase due della flat tax sarà incentrata tutta sul dove trovare i soldi per attivarla. Il leghista ha già in mente su cosa puntare: l’aumento dell’IVA e una sforbiciata netta (si parla di 14,5 miliardi) sui redditi familiari.
Insomma, la famiglia che tanto il leghista difende a spada tratta si ritroverà ridimensionata, semplicemente angustiata da una misura che garantisce solamente ai ricchi di pagare, in proporzione, di meno. Sì, perché un conto è quando la flat tax agisce su un reddito della fascia “media”, e dunque, se un impiegato guadagna 1.500€ al mese (caso parossistico) pagherà solo 225€. Un conto è quando agisce su un reddito imprenditoriale o su uno “sociale”. In un caso, infatti, riesce a far pagare un’inezia agli imprenditori che dovrebbero dare più contributi allo Stato, per distribuire una ricchezza maggiore. Nell’altro, si presenta come una vera e propria stangata per pensionati e disoccupati.
Come al solito, dunque, si prefigura una manovra “alla Berlusconi”. Del resto, gli italiani sono brava gente, dal cuore d’oro. Potranno sicuramente contribuire alla causa in cui loro stessi credono (e che hanno votato). Senza essere minimamente consapevoli di cosa sta accadendo e di come questo provvedimento possa ridurre sul lastrico intere famiglie. L’aumento dell’IVA si prospetta come la vera e propria stangata finale per un Paese che già economicamente è davvero sottozero. E in tutto questo chi se la ride è proprio il leghista. Ha venduto fumo per l’ennesima volta ad un’Italia sempre più disastrata. Complimenti.
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