31 Marzo 2015 - 11:16

Foto intime dell’ex su Facebook? Integra il reato di stalking

fake news

Foto intime dell’ex su Facebook? Integra il reato di stalking

A cura dell’Avv. Luca Monaco, Direttore Responsabile di ZON.it

[ads1]

È quanto stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione che, con sentenza n. 12203/2015, ha rigettato il ricorso di un uomo avverso un’ordinanza, reiettiva della richiesta di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale del Riesame.

L’uomo aveva posto in essere reiterate e perduranti condotte invasive e aggressive nei confronti dell’ex compagna, sebbene attraverso il solo strumento virtuale, sul social network Facebook.

In particolare l’indagato, dopo avere creato un profilo falso della donna, aveva inviato alla vittima, al cognato, al nipote minorenne e alla datrice di lavoro, immagini che ritraevano la donna nuda o mentre compiva atti sessuali, minacciando inoltre di diffondere pubblicamente le stesse.

La tesi avanzata dal ricorrente, secondo la quale l’ipotesi delittuosa di stalking fosse insussistente, nel caso di specie, per mancanza dell’evento di danno, non essendovi prova dello stato di ansia e di paura in capo alla vittima né di un cambiamento delle sue abitudini di vita, è però stata respinta dalla Corte.

Ciò alla stregua del ragionamento per il quale la reiterazione costante e per un cospicuo periodo di tempo (diversi mesi) delle condotte persecutorie, nonché le modalità di attuazione delle stesse, fossero implicitamente e incontrovertibilmente idonee a cagionare uno stato di ansia e di paura nella donna che, tra l’altro, era costretta a rivolgersi a uno psicoterapeuta.

[ads2]