22 Luglio 2017 - 16:15

Giffon Experience 2017, Zon.it intervista Ambra Angiolini

Ambra Angiolini

Ambra Angiolini è stata ospite del Giffoni Experience 2017 durante l’ottava giornata della manifestazione. Zon.it ha avuto l’onore di intervistare l’attrice italiana, grande interprete al cinema e al teatro

Ambra Angiolini è stata tra gli ospiti dell’ottava giornata del Giffoni Experience 2017.

L’attrice romana, che da poco ha compiuto 40 anni, vanta una vastissima carriera tra televisione, radio, musica e soprattutto cinema e teatro, settori in cui si è particolarmente concentrata negli ultimi quindici anni. La recitazione, oltre ad essere la sua passione più profonda, rappresenta anche l’espressione del suo massimo talento, riconosciuto da numerosi premi, tra cui anche un David di Donatello (per il film Saturno Contro di Ferzan Özpetek).

Nel pomeriggio Ambra, accompagnata dai due figli, ha sfilato sul blue carpet e successivamente si è recata in Sala Truffaut, dove ha incontrato i giurati. Con una carriera in piena ascesa, dopo aver concluso da poco la tournée con lo spettacolo teatrale Tradimenti diretto da Michele Placido ed aver recitato per Pupi Avanti nel film tv Il fulgore di Dony (in uscita per l’autunno), Ambra ha incontrato la stampa.

Zon.it ha avuto il grande piacere di intevistarla.
Il cinema è un grande canale di comunicazione che parla in maniera diretta con il pubblico e dove tu ha prestato delle ottime interpretazioni. Considerato che sei sempre stata molto vicina alla comunità LGBT, secondo te come può il cinema esprimere al meglio al tutela dei diritti della comunità gay?

Ambra Angiolini ha risposto:
Beh, io sono stata in prima linea, per strada, ad occuparmi della tutela dei diritti degli omosessuali. Sono stata volontaria del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli di Roma per circa dieci anni. Sono stati gli anni più divertenti della mia vita, ma al tempo stesso anche i più duri per via delle storie che ho conosciuto. Ho incontrato delle persone che hanno fatto delle cose gigantesche, senza che mai un giornale ne scrivesse. Per esempio nessuno sa che Mario Mieli prestò servizio la notte di Natale nei reparti più difficili degli ospedali di tutta Roma”.

Ha poi preseguito: “Ognuno sceglie liberamente di manifestare il proprio modo di essere, ci sono ovunque personaggi borderline, ma è troppo facile dire che esistono solo nella comunità LGTB. Forse nella filmografia si fa di più, nel cinema ci sono dei film bellissimi che parlano di queste storie. Per esempio ‘Saturno Contro’ era il primo tentativo di restituire una famiglia allargata, ma famiglia.

E poi tante altre esperienze bellissime. E’ chiaro che bisognerebbe farlo anche in televisione, in programmi tv, ma il problema è che si continua a prendere come esempio quasi sempre solo l’immagine del ‘Vizietto’, un film stupendo e che come tale va esaltato. Invece bisogna considerare che c’è molto altro da raccontare. Che questo messaggio venga passato solo dal cinema, quasi sempre un cinema indipendente, è un po’ triste. Anderebbero fatti  anche deil film pop su questo tema, però rimanendo molto legati alla realtà e non descrivendo solo il polso rotto (che anche io ho!).” Ed è scoppiata in una fragorosa risata.

Infine, ha concluso: “La comunità gay è la mia vita. Non sarei mai stata chiamata da Ferzan Özpetek  se non avessi avuto un popolo così numeroso che ogni volta mi reclama a gran voce e che mi fa decidere anche di cantare! Li devvero ringraziare! Dovrei fondare io una Onlus!