Giornata della Memoria, Emanuele Filiberto condanna leggi razziali
Emanuele Filiberto ha mandato una lettera alla comunità ebraica di Roma per la Giornata della Memoria. C’è la condanna delle leggi razziali
Una lettera. Uno scritto per condannare tutto quello che è successo in passato, che non si dovrà ripetere mai più. Una lettera per chiedere perdono a tutti gli ebrei. Emanuele Filiberto, dopo quasi cento anni dalla firma delle leggi razziali ad opera del suo bisnonno, Vittorio Emanuele III, chiede scusa. E lo fa tramite una missiva che presenterà e leggerà in un’intervista nello speciale Tg5 Parole dal Silenzio, in onda questa notte. La lettera di scuse sarà inoltre anticipata dal TG5 delle 20, che ne darà notizia e la presenterà in modo ufficiale.
“Condanno le leggi razziali del 1938, di cui ancora oggi sento tutto il peso sulle mie spalle e con me tutta la Real Casa di Savoia e dichiaro solennemente che non ci riconosciamo in ciò che fece Vittorio Emanuele III: una firma sofferta, dalla quale ci dissociamo fermamente, un documento inaccettabile, un’ombra indelebile per la mia Famiglia, una ferita ancora aperta per l’Italia intera.” cita un passaggio della lettera di Emanuele Filiberto.
“Mi rivolgo a tutti voi, Fratelli della Comunità Ebraica italiana, per esprimervi la mia sincera amicizia e trasmettervi tutto il mio affetto nel solenne Giorno della Memoria. Vi scrivo a cuore aperto una lettera certamente non facile, una lettera che può stupirvi e che forse non vi aspettavate. Eppure sappiate che per me è molto importante e necessaria, perché reputo giunto, una volta per tutte, il momento di fare i conti con la Storia e con il passato della Famiglia che oggi sono qui a rappresentare, nel nome millenario di quella Casa Reale che ha contribuito in maniera determinante all’unità d’Italia, nome che orgogliosamente porto.” cita poi un altro estratto.
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