27 Marzo 2020 - 11:55

Giornata Mondiale del teatro, la prima volta a sipari chiusi

roccapiemonte, Teatro bullismo cyberbullismo

La Giornata Mondiale del teatro si celebra oggi. Purtroppo il covid-19 ha abbassato i sipari. Il regista Corsetti rassicura: “Non è una chiusura, ma un’attesa”

La Giornata mondiale del teatro si celebra oggi, il 27 marzo . Il covid-19 ha  bloccato tutte le attività sociali di assembramento. Quindi i teatri sono vuoti e si va in scena a sipari chiusi, sul web o in radio. Da quando venne istituita, nel 1961 a Vienna su iniziativa dell’Istituto Internazionale del Teatro, mai era accaduto di festeggiarla a sipari abbassati e platee vuote in quasi tutto il mondo. Ma in tempi di Coronavirus, si vive d’eccezionalità.

C’è chi punta al web e ai social

“Le sale sono ferme, è vero, ma il Teatro è vivo. Non è una chiusura, ma un’attesa”, assicura all’ANSA Giorgio Barberio Corsetti, regista e direttore del Teatro di Roma. Anche lui è tra i molti in questi giorni a puntare su una nuova platea, quella di web e social, per la quale si costruiscono cartelloni, appuntamenti, letture, streaming di spettacoli delle passate stagioni. 

“Il teatro è uno dei modi più antichi attraverso cui l’uomo dà risposte ai grandi temi dello stare al mondo, ai misteri, ai conflitti, alle paure, allo stupore”, riflette Roberto Andò, in veste di direttore dello Stabile di Napoli, che per la Giornata mondiale del teatro arricchirà la sua sezione #teatroacasa di contributi e riflessioni di artisti e registi. Da Emma Dante a Ruggero Cappuccio, Imma Villa, Carlo Cerciello, Claudio Di Palma. “Andare a teatro – spiega – significa sedere accanto a degli sconosciuti, al buio, sentire e vedere qualcuno in scena che parla alla nostra coscienza. Il proliferare di tutti questi interventi in rete è un tentativo di rompere la distanza ed esorcizzare il vuoto. A volte appare maldestro, altre inutile. Ma è comunque ‘necessario'”.

E chi non codivide: “Il teatro è dal vivo”

C’è, però, anche chi non è d’accordo. “Il Teatro è dal vivo. E’ parola, fiato, respiro, odore – dice Massimo Romeo Piparo dal Sistina di RomaOgni quindici giorni scrivo ai nostri spettatori, per rassicurarli, sui loro biglietti e abbonamenti. Ma guai a far passare il messaggio che il teatro dal vivo o in video sia uguale. O che tanto si può vedere gratis”. Lo sguardo è al “dopo”, al come si potrà ripartire. “Nulla sarà uguale e purtroppoprosegue Piparo – siamo stati i primi a pagare le conseguenze e saremo gli ultimi a ripartire. Dovremo fare i conti la nostra stessa essenza: lo stare vicini”.