23 Ottobre 2020 - 16:53

Giro d’Italia, ammutinamento dei corridori e tappa accorciata

giro d'italia, Gaviria, antonelli

Ad appena 17 km dal via la carovana del Giro d’Italia si è fermata: sciopero dei ciclisti a causa del maltempo. Il direttore della Corsa Rosa annuncia conseguenze

La terzultima tappa del Giro d’Italia ha subito la modifica del percorso dopo la protesta dei corridori decisi a non percorrere l’intera tratta preventivata a causa del maltempo.

A circa 17 km dalla partenza da Morbegno, i ciclisti hanno deciso di fermarsi per essere recuperati dai bus delle squadre già diretti al traguardo di Asti.

Una protesta che porterà la tappa a ripartire da Abbiategrasso, per lo sdegno del direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni:

“È stata una decisione che abbiamo subito, inaccettabile. Adesso pensiamo ad arrivare fino a Milano, poi – quando saremo a bocce ferme – di certo qualcuno pagherà anche questo – ha spiegato Vegni – C’è grande rammarico per la brutta figura che abbiamo fatto, come sport e ciclismo. Questa figuraccia oscura quanto di buono abbiamo fatto finora per portare a termine il Giro. A un quarto d’ora dalla partenza non si poteva fare un tavolo di trattativa: o si fermava la corsa o partivano in quattro e facevamo un’ulteriore brutta figura. Però la storia non finisce qui, arriviamo a Milano e qualcuno pagherà”.

A chiarire la discussa decisione dei partecipanti ci ha pensato il portavoce dei corridori Adam Hansen che attraverso Twitter ha voluto condividere la sua versione dei fatti:

“La proposta di accorciare la tappa era stata presentata ieri sera visto che la frazione di oggi era molto lunga e nella pioggia, con i nostri sistemi immunitari debilitati e durante una pandemia. Non era stata accettata. Così questa mattina è iniziata la protesta. È stato bello vedere il gruppo compatto. Abbiamo rinegoziato con gli organizzatori di accorciare il percorso e siamo molto felici di farlo. Faremo del nostro meglio per garantire lo show”.