Giustizia, quali novità ci saranno per la magistratura italiana dopo la riforma?
Csm, nomina dei magistrati e riti processuali: come cambieranno dopo la riforma della giustizia pensata dal Governo Draghi?
Continua il progetto che dovrebbe portare ad una sostanziale riforma della giustizia, fiore all’occhiello del Governo Draghi. La ministra Marta Cartabia ha affidato a due commissioni di studio, presiedute da Giorgio Lattanzi e Francesco Paolo Luiso, il compito di elaborare proposte di riforma in materia di processo penale e civile.
Come sarà il nuovo Csm?
La riforma della magistratura sarà in coerenza con l’impianto costituzionale, che disegna un ordine giudiziario unico, indipendente e autonomo, ma non separato e totalmente auto-referenziale, imparziale e al contempo protetto nei confronti di ogni interferenza governativa. Così, si respinge in modo netto la suggestione di ricorrere al sorteggio per la nomina dei componenti “togati” del Csm in evidente contrasto non solo con la lettera della Costituzione, che li vuole eletti, ma anche con il principio dell’autogoverno della magistratura.
Il centro della proposta della commissione è l’adozione di un sistema elettorale, il voto singolo trasferibile, che assegna la possibilità di indicare più candidati in ordine di preferenza. Ciò dovrebbe valorizzare il potere di scelta dell’elettore. Quanto ai magistrati in politica il testo non blinda del tutto le porte tra magistratura e cariche elettive ma pone regole così disincentivanti da far ritenere che il numero, già oggi assai esiguo, di magistrati in politica finirebbe quasi con l’azzerarsi. Chi vorrà candidarsi infatti dovrà rinunciare allo stipendio per tutto il mandato e a incarichi direttivi al rientro in servizio.
Giustizia, così cambiano i processi civili e penali
La riforma appunto toccherà anche il cuore dei processi civili e penali. Per i processi civili verrà l’disposta organizzazione degli uffici giudiziari e verrà creato l’Ufficio del processo, una struttura a supporto del magistrato nella fase “conoscitiva” della causa. Si semplifica dunque il rito processuale, si dà attuazione al processo telematico e viene incentivato il ricorso a procedure di mediazione. Previste poi assunzioni mirate e temporanee per eliminare il carico di casi pendenti e rafforzare gli uffici preposti.
Mentre per quanto concerne i processi penali uno degli obiettivi è la riduzione della durata, superiore alla media europea. Si pensa così a più interventi: nuovi termini di durata delle indagini preliminari; semplificazione dei giudizi; ampliamento della inappellabilità delle sentenze. Un intervento è previsto per introdurre la possibilità di estinguere alcuni reati con condotte riparatorie a tutela delle vittime e ampliando i casi in cui non si procede per particolare tenuità del fatto.
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