Dopo aver superato le mille difficoltà nello scegliere il premier, per il nuovo Governo si presenta una nuova sfida. E sarà ancora più difficile
Finalmente
è fatta.
Giuseppe Conte ha accettato definitivamente: sarà lui il
nuovo premier del nuovo
Governo Lega-M5S. Dopo giornate di estenuanti trattative, finalmente è arrivato il nome che ha convinto anche
Sergio Mattarella. La prima battaglia del nuovo esecutivo è stata vinta. Ma il sorriso può essere sfoggiato
solo a metà. Vi è, infatti, un problema non da poco, che potrebbe regalare una possibile instabilità politica (l’ennesima) all’Italia. La
maggioranza politica di cui il Governo gode al
Senato è infatti
risicatissima. A fare la differenza, infatti, sarebbero solamente
sei senatori. Spiegando in parole povere: se qualche senatore venisse meno al suo “obbligo morale” di votare a favore, saremmo di nuovo punto e a capo. Tuttavia, è difficile che il problema si possa presentare
in tempi brevi. L’intento di tutti i politici è far partire l’esecutivo. Ma si potrebbe pensare che le opposizioni tentino di ribaltare la situazione proprio
a legislatura inoltrata, sfruttando i disaccordi sui temi più sensibili come
l’immigrazione e l’economia. Con il
Partito Democratico che sembra destinato ad un’opera di
rifondazione interna, le due vere mine vaganti sono
Forza Italia e
Fratelli D’Italia. Da una parte, Berlusconi sarebbe già sul piede di guerra, in quanto
non favorevole alla soluzione Giuseppe Conte nel ruolo di premier. Dall’altra, vi è una
Giorgia Meloni finta
“protettrice”, che tenta più che altro di rientrare nelle grazie di
Matteo Salvini, che sembra averla scaricata definitivamente. Per ora, siamo ancora in fase interlocutoria e vi è ancora una
squadra di Governo da costruire, siamo ancora agli inizi. Ma questo nuovo capitolo della storia politica italiana promette
fuoco e fiamme. Siamo più che certi che quelle non mancheranno, e che la vicenda travagliata di
Palazzo Chigi è tutt’altro che risolta.