Governo, Draghi e le dimissioni: ecco gli scenari
Draghi ha sospeso la seduta alla Camera per dare le dimissioni. Nel frattempo, cominciano già ad arrivare le prime ipotesi sul futuro
Ciò che si presagiva, alla fine, è accaduto. Mario Draghi si è dimesso, sospendendo la seduta alla Camera per comunicare la sua decisione. Il colloquio al Colle con Mattarella è servito soprattutto a dire la sua decisione. Mattarella poi ha convocato i presidenti delle Camere al Quirinale, invocando l’articolo 88 della Costituzione per sciogliere in modo anticipato Camera e Senato. Non è bastata, dunque, la fiducia incassata in Senato.
Draghi ha poi sortito anche un effetto domino sui partiti di riferimento. Infatti, oltre a Mariastella Gelmini, anche il ministro Renato Brunetta ha lasciato Forza Italia. Ora si aprono varie possibilità. Mattarella potrebbe aprire varie consultazioni oppure chiedere a Draghi di restare per portare a compimento i decreti attuativi pendenti. Con ogni probabilità, però, l’ipotesi più realistica è quella del voto dopo l’Estate.
Infatti, lo scioglimento delle Camere potrebbe portare a considerare una data di Settembre per evitare una campagna elettorale in pieno periodo estivo. La più accreditata, per ora, dovrebbe essere Domenica 25 Settembre. Si arriverebbe, dunque, ad auspicare una riunione delle Camere non oltre il 22 Ottobre. Successivamente, Mattarella aprirebbe le consultazioni.
Tutto, quindi, lascia presagire che la strada delineata per l’era dopo Draghi sarà, quasi sicuramente, quella delle elezioni anticipate. Gli italiani dovrebbero, dunque, prepararsi al nuovo voto, salvo colpi di scena dell’ultim’ora. Una situazione che, senza dubbi, il presidente della Repubblica avrebbe preferito non si verificasse mai.
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