Green Pass, è stallo sui porti: Draghi incontra i sindacati
I portuali di Trieste minacciano lo sciopero: è allarme blocco dei porti in tutta Italia. Draghi studia un nuovo piano Green Pass
E’ partita da Trieste la crociata dei dipendenti portuali contro l’obbligo di Green Pass: è Stefano Puzzler, portavoce del coordinamento dei lavoratori portuali, a spiegare a RaiNews24 i motivi della protesta.
“Siamo disposti ad andare avanti fin quando il green pass non verrà tolto. E’ ora di fermare l’economia che forse è l’unico segnale che possiamo dare a questo stato, per fargli capire che ci sono tante persone in difficoltà, tante persone che rimarranno senza uno stipendio, e solo perché hanno esercitato una scelta libera quella di non farsi il vaccino. Adesso mi sembra ben chiaro che questo passaporto verde è solamente una manovra economica non sanitaria”.
La minaccia di bloccare il porto triestino sia in entrata che in uscita sembra poggiarsi sul diffuso sostegno dei lavoratori, mentre i sindacati prendono le distanze dall’iniziativa.
Sindacati (CGIL, CISL, UIL) che intanto hanno incontrato il premier Draghi a Palazzo Chigi anche per discutere la questione tamponi per le aziende.
“Abbiamo riproposto le nostre richieste di calmierare i costi e di trovare una soluzione per la quale sia possibile diminuire il costo a carico delle aziende. Vorrei fare presente che in questi giorni stiamo sottoscrivendo accordi per tamponi gratuiti in molti aziende” spiega Pierpaolo Bombardieri, segretario UIL – “come durante il periodo della pandemia, abbiamo chiesto al governo di non fare pagare ai lavoratori, è un costo sulla sicurezza, che non va a carico dei lavoratori”.
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