17 Gennaio 2020 - 15:59

Gregoretti, il 20 Gennaio si deciderà se mandare Salvini a processo

salvini

Nel frattempo, Elisabetta Casellati si difende dalle accuse di imparzialità. Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona dopo il caso Gregoretti

A breve tutto sarà finito, in un modo o nell’altro. La Giunta per le Immunità, infatti, il prossimo 20 Gennaio voterà l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per quanto riguarda il caso Gregoretti. La Giunta ha approvato l’ordine del giorno del centrodestra per avere un verdetto effettivo tra tre giorni, nonostante gli ordini perentori scadano oggi. Alla votazione ha partecipato anche la presidente del Senato Casellati, votando a favore. Ed è stata proprio lei a scatenare le polemiche più importanti.

L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona perché, quando era titolare del Viminale nel precedente Governo, non avrebbe assegnato un porto di sbarco alla nave della Marina Militare Gregoretti. La nave aveva recuperato a bordo 131 migranti, lasciandoli per tre giorni in mezzo al mare.

Casellati alla fine ha gettato la maschera: ha votato insieme alla destra per convocare una giunta contro il regolamento e contro il buon senso. È un fatto molto grave, la presidente del senato da oggi non è più considerabile carica imparziale dello stato, ma donna di parte. Ma la cosa più grave è che noi avevamo proposto che si riunisse oggi per completare il nostro lavoro, ma evidentemente questa cosa non era di gradimento. Così hanno fatto un colpo di mano gravissimo. Siamo molto preoccupati per la democrazia.” ha dichiarato Andrea Marcucci, capogruppo PD al Senato.

La presidente del Senato si difende: “In riferimento alla seduta odierna, respingo con forza ogni ricostruzione dei fatti che in qualche modo possa mettere in discussione la terzietà della mia azione. Non si può essere terzi solo quando si soddisfano le ragioni della maggioranza e non esserlo più, quando si assumono decisioni che riguardano il corretto funzionamento del Senato.

I dubbi sulla terzietà, però, restano.