27 Novembre 2017 - 13:07

Harvey Milk cambiò gli USA un colore dell’arcobaleno alla volta

Harvey Milk

Harvey Milk, storico ed iconico attivista per i diritti dei gay negli Stati Uniti, moriva il 27 Novembre del 1978 per mano di Dan White

«Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese.»

Questa è una delle più celebri frasi di Harvey Milk, politico statunitense nato nel 1930, militante nel movimento di liberazione omosessuale. Egli fu il primo componente delle istituzioni statunitensi apertamente gay e fu assassinato il 27 novembre 1978 – 39 anni fa – insieme al sindaco di San Francisco, George Moscone. Dopo la laurea in matematica, si arruola come ufficiale nel comando subacquei e si imbarca sulla Uss Kittiwake. L’esperienza gli permette di diventare poi istruttore militare di sub a San Diego.

Si congeda con onore nel 1955 e va a vivere a New York, dove intraprende diverse carriere, dall’insegnante di matematica al producer di spettacoli a Broadway. Sarà lui il produttore di Hair e Jesus Christ Superstar

San Francisco e la politica

Nel 1960 Milk si trasferisce a San Francisco, città che in quegli anni era conosciuta come la city gay friendly per antonomasia. Porta con sé il suo compagno e i due aprono un negozio di fotografia che si chiamerà Castro Camera. Ed è qui che inizia una delle storie più rivoluzionarie che gli Stati Uniti abbiano mai conosciuto. Castro Camera diventa la base di ogni attività per i diritti degli omosessuali. In questo frangente Milk scopre le sue qualità – e con questo le responsabilità – da leader. La situazione a San Francisco è migliore che nel resto dell’America, ma le criticità sono tante: il rischio di aggressioni per gli omosessuali e’ all’ordine del giorno.

Milk è inarrestabile: fonda la Castro Valley Association che raccoglie i commercianti locali e gli varrà il soprannome di “Sindaco di Castro Street”. Si candida quindi una prima volta alle amministrative nel San Francisco Board of Supervisors. Non viene eletto e prima di ritentare due anni dopo, diventa popolarissimo per le sue battaglie sociali che non si limitan ai diritti gay. Fra i suoi sostenitori figura anche il futuro sindaco di San Francisco e senatore degli Stati Uniti, George Moscone.

Nel 1977 Milk ottiene il seggio al San Francisco City-Country Board nella giunta dello stesso Moscone. Harvey Milk è quindi il primo politico dichiaratamente gay in una società che cerca ancora una cura all’omosessualità. Da supervisor si batte in difesa di una legge per i diritti dei gay e fu decisivo nel rigetto della Proposition 6 che avrebbe permesso il licenziamento degli insegnanti dichiaratamente omosessuali. Milk si scontro’ pubblicamente con John Briggs, senatore che supportava la Proposition 6, dimostrando arguzia e personalità. Fu grazie a lui che i californiani non permisero la sua approvazione nel 1978.

L’omicidio nel 1978

Ad osteggiarlo però c’è anche Dan White, avversario politico di Moscone, veterano del Vietnam. In consiglio comunale di contea si scontrerà spesso con lo stesso Milk fino ad abbandonare il ruolo per protesta non ritenendo sufficiente il suo stipendio. Quando vorrà tornare, la sua richiesta non verrà accolta a causa delle spinte dalla parte più liberale del consiglio. Cosi’ White entrerà in Municipio armato e sparerà prima al sindaco e poi ad Harvey. Durante il processo l’assassino verrà giudicato incapace di intendere e di volere e per questi omicidi verrà condannato a sei anni di carcere.

La White Night Riots

La polizia locale – di cui lo stesso White aveva fatto parte – non ci sta e si vendica con la The White Night Riots, notte in cui gli agenti devastano locali e luoghi frequentati da omosessuali. I disordini rafforzano la volontà di portare avanti gli insegnamenti di Milk e danno inizio a una vera e propria rivoluzione. Non a caso, nel 2009 Barack Obama ha conferito la Presidential Medal of Freedom alla memoria di Milk. Un omaggio al suo contributo per i diritti dei gay.

Nel 2016 la US Navy ha annunciato la costruzione di una petroliera con il suo nome. Non sappiamo se Milk sarebbe stato contento di vedersi associato ad una petroliera, ma i motivi del gesto rimangono nobili: un contributo a tutti gli uomini e le donne che in Marina hanno nascosto il proprio orientamento sessuale, nonostante ancora adesso non siano cosi’ rari episodi del genere.

Milk e il cinema

Harvey Milk fa la storia anche attraverso il cinema: memorabile il film in suo onore vincitore di Oscar in cui Sean Penn interpeta l’attivista.

 

 

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